Fonti israeliane: Barak e Netanyahu sono a favore di una tregua con Hamas senza il rilascio di Shalit.

 

Gerusalemme

Il giornale israeliano Maariv, nel suo numero di oggi mercoledì, ha riportati da fonti di sicurezza israeliane, che “il ministro della Difesa israeliano Ehud Barak, sostiene il raggiungimento di un accordo ufficiale con Hamas per una tregua, senza che ciò implichi la liberazione del soldato Gelad Shalit”.

Le fonti hanno detto che il clima attualmente è opportuno per raggiungere un accordo, perché Hamas vieta con fermezza il lancio di razzi, e per causa delle pressioni dell’Egitto contro Hezbollah e Hamas, dopo la scoperta di una rete di Hezbollah in Egitto. Secondo le fonti di sicurezza, il ministro della difesa, Ehud Barak, ritiene che ora ci sia una possibilità per raggiungere un accordo formale con Hamas su una tregua.

E hanno aggiunto che se l’accordo non ha una forma politica e un impegno egiziano che Hamas non lo violi, quest’accordo sarà fragile, ma se c’è la copertura politica allora Hamas temerà di violarlo.

Secondo le fonti, anche il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu è ora incline alla posizione del ministro della difesa Barak, che afferma che un accordo formale per alleviare la tensione è importante per Israele in questo periodo.
Secondo le fonti, l’accordo di tregua non comprenderà il rilascio del soldato Gelad Shalit.

D'altro canto, le fonti di sicurezza sperano che l’Egitto torni a svolgere un ruolo centrale nei contatti per la liberazione di Shalit, partendo da dove ha terminato ai tempi di Olmert, Netanyahu sta studiando di disegnare un nuovo inviato per guidare il fascicolo di Shalit, inoltre si sta rivalutando di nuovo la questione di Shalit.

D'altra parte, le fonti hanno espresso preoccupazione per i tentativi dell’Egitto per la riconciliazione tra Hamas e Fatah per formare un governo di unità nazionale, il ruolo dell’Egitto rafforzerebbe la posizione di Hamas, così acquisisce la legittimità, per quanto riguarda questo argomento c’è contrasto tra la politica di Egitto e Israele, quest’ultima spera che gli sforzi dell'Egitto falliscono, perché Israele è interessata a rafforzare Abu Mazen, in occasione delle elezioni palestinesi il prossimo 25 gennaio.

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