110 donne detenute in condizioni disumane nelle carceri israeliane

Gli studenti e i familiari dei carcerati premono sulle organizzazioni umanitarie e di difesa dei diritti umani affinché sia salvata la vita a Etaf Olayyan, 43 anni, in sciopero della fame nella sua cella d’isolamento, nella famigerata prigione di Ramle.

Gli studenti, che appartengono al gruppo islamico, il settore accademico del Jihad Islamico, hanno sollecitato la Croce Rossa Internazionale e altre organizzazioni per la difesa dei diritti umani perché visitino al più presto la detenuta, dopo che sono giunti resoconti preoccupanti sul deterioramento del suo stato di salute.

La prigioniera aveva deciso di intraprendere lo sciopero della fame dopo che le autorità carcerarie israeliane le avevano impedito di vedere il suo bimbo di 14 mesi.

Gli studenti hanno espresso sorpresa per il "disgustoso silenzio mondiale" sulla situazione di Etaf Olayyan, facendo notare che la sua detenzione continuativa è una flagrante violazione dei diritti umani e delle convenzioni della comunità internazionale.

Nelle prigioni israeliane sono detenute 110 donne e sottoposte a duri trattamenti da parte delle autorità carcerarie

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