110 palestinesi arrestati in Galilea, nel “Triangolo” e a Negev

Quds Press. Secondo fonti palestinesi interne ai territori palestinesi occupati nel 1948, lunedì 7 luglio la polizia israeliana, le guardie di confine e le unità speciali hanno lanciato una massiccia campagna di raid e perquisizioni in diverse città arabe effettuando numerosi arresti di giovani e minorenni arabi, e ciò sullo sfondo delle manifestazioni di rabbia che proseguono per il terzo giorno consecutivo nei territori palestinesi occupati.

Le persone arrestate, presenti alle manifestazioni avvenute in segno di protesta nelle città arabe, sono state accusate dalla polizia israeliana del crimine di sequestro e omicidio del martire Mohammad Abu Khdeir del campo profughi di Shuaffat, situato a nord di Gerusalemme occupata e di ripetute aggressioni sul popolo palestinese in Cisgiordania e nella striscia di Gaza.

In un comunicato, la polizia israeliana ha dichiarato di aver arrestato, nella notte di lunedì 7 luglio, 110 giovani durante gli scontri e le operazioni di incursioni e ispezioni messe in atto dalla stessa. Con quest’arresto, il numero dei palestinesi incarcerati sale a 277, in quanto saranno portati davanti ai giudici per valutare la richiesta della polizia di estensione della pena con l’accusa di violazione dell’ordine pubblico.

Secondo la polizia, nella giornata di lunedì, 50 cittadini palestinesi, di cui 30 adulti e 20 minorenni, provenienti dal nord, e precisamente da Galilea e Nazareth, sono stati portati presso i tribunali competenti, per chiedere l’estensione della pena, in attesa delle indagini poiché la polizia ha accusato gli arrestati di violazione dell’ordine pubblico e partecipazione a manifestazioni illegali, incolpando alcuni di aver assalito dei suoi membri.

Nel frattempo, la polizia è intenzionata a mettere in atto ulteriori arresti.

Traduzione di Patrizia Stellato