14 rappresentanti degli stati europei visitano complesso residenziale distrutto da Israele

Quds Press. Venerdì 6 novembre, una delegazione di rappresentati di 14 stati europei ha visitato un complesso residenziale palestinese distrutto dall’esercito di occupazione israeliano lo scorso martedì, nel nord della Cisgiordania occupata.

Lo ha riferito l’ufficio del rappresentante dell’Unione Europea in Palestina, Sven Kuhn von Burgsdorf, commentando la visita della delegazione ad “Hummus Al-Buqiaa”, un complesso residenziale palestinese ad est della città di Tubas, che è stato distrutto martedì dall’esercito israeliano lasciando senza casa 85 persone.

La delegazione comprende i capi missione e i rappresentanti dei paesi dell’Unione Europea provenienti da Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Svezia e Regno Unito.

Nella dichiarazione, Burgsdorf descrive il provvedimento israeliano come “la più grande demolizione dell’ultimo decennio nell’Area C e in Cisgiordania” osservando che “i tre quarti dei residenti della comunità, compresi 41 bambini, hanno perso la casa”.

Viene inoltre sottolineato che “alcuni degli edifici demoliti (nel complesso residenziale) sono stati finanziati dall’Unione Europea e dai suoi stati membri”.

“Questi tipi di demolizioni hanno un impatto devastante soprattutto sui bambini, sulle donne e sulle famiglie, essendo infatti in palese violazione del diritto internazionale e dei diritti umani fondamentali”, ha affermato Burgsdorf venerdì.

Il rappresentante ha aggiunto che “tali azioni non solo costituiscono una violazione degli obblighi di Israele in quanto potenza occupante, ma sollevano anche parecchi interrogativi sulla reale volontà di Israele di raggiunger la soluzione a due Stati”. Burgsdorf ha inoltre continuato dicendo che “per quanto riguarda le strutture umanitarie finanziate dall’Unione Europea che sono state demolite, smantellate o confiscate da Israele, rinnoviamo l’appello come Unione Europea a restituirle o a risarcirle”. L’uomo ha inoltre esortato “le autorità israeliane a fermare la demolizione degli edifici palestinesi”.

L’Unione Europea, ed i suoi Stati membri, inviano aiuti ai palestinesi dell’area C, territorio che costituisce circa il 61% della Cisgiordania, in conformità col II accordo di Oslo del 1995. Nelle ultime settimane, i rappresentanti dei paesi europei hanno visitato diverse aree e comunità palestinesi che sono state demolite da Israele o minacciate di demolizione.

Dall’inizio di quest’anno, secondo un recente censimento delle Nazioni Unite, le autorità israeliane hanno demolito 689 strutture in Cisgiordania, comprese quelle nella città di Gerusalemme, e di conseguenza 869 palestinesi sono rimasti sfollati.

Traduzione per InfoPal di Sara Origgio