153 parlamentari francesi chiedono a Hollande di riconoscere ufficialmente lo Stato di Palestina

395175CBetlemme (Ma’an) —Il quotidiano francese “Le Journal du Dimanche”, ha riportato la notizia che più di 150 parlamentari francesi hanno firmato una lettera per esortare il primo ministro Francois Hollande a riconoscere ufficialmente lo stato di Palestina.

I 153 firmatari hanno proclamato la conferenza internazionale tenuta il mese scorso in Francia, “un’occasione per riaffermare solennemente l’attaccamento della comunità internazionale nei confronti della soluzione che prevede la coesistenza di due Stati”.

Dall’altra parte però, hanno espresso serie preoccupazioni riguardo la ferma posizione a favore di Israele del nuovo Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, soprattutto considerando la sua promessa durante la campagna elettorale di trasferire l’ambasciata statunitense da Tel Aviv a Gerusalemme, così come riguardo la legge di Regolarizzazione di recente approvata da Isreale, che concede il riconoscimento ufficiale del governo di un numero di insediamenti illegali nei territori occupati in Palestina.

I parlamentari chiedono a Hollande di riconoscere uno Stato palestinese come parte di una soluzione bilaterale prima di maggio, mese in cui terminerà la sua presidenza, dal momento che si prevedere un ampio numero di voti per i candidati di destra ed estrema destra, che potenzialmente potrebbero compromettere i recenti sforzi della Francia verso una risoluzione del conflitto israelo-palestinese.

“In questo quadro, la Francia non può restare in silenzio”, si legge nella lettera, che ricorda ad Hollande che l’Assemblea nazionale francese e il Senato hanno adottato due delibere per chiedere alla Francia di riconoscere lo stato di Palestina, già nel 2014.

“Lei stesso ha dichiarato, signor Presidente, che solo le negoziazioni bilaterali possono avere successo.E’ il momento che tali negoziazioni avvengano su un piano paritario, da Stato a Stato”, hanno aggiunto i parlamentari.

“La Francia ha l’obbligo di rimarcare la sua volontà di rompere l’impasse del conflitto, riaffermando solennemente, nel nome dell’inalienabile diritto di autodeterminazione, che il popolo palestinese si fonda sull’ottenimento di uno stato (sulla sua richiesta). Sono in gioco il rispetto del diritto internazionale e la sicurezza di Israele”.

“La Francia non può schierarsi a favore di una soluzione bilaterale nelle dichiarazioni ufficiali e poi riconoscere un solo Stato. Alle parole devono seguire le azioni”.

Mentre i membri della comunità internazionale sono fermi alla soluzione del conflitto basata sulla soppressione degli insediamenti israeliani illegali e la messa in pratica di una soluzione bilaterale, i leaders israeliani sono orientati più a destra: oltre il 50% dei ministri del governo israeliano dichiara pubblicamente la propria contrarietà alla creazione di uno Stato palestinese.

Molti attivisti palestinesi hanno criticato la soluzione che prevede la coesistenza di due Stati, definendola insostenibile e difficilmente in grado di garantire una pace duratura alla luce del contesto politico esistente, proponendo invece uno stato binazionale con eguali diritti per israeliani e palestinesi.

Traduzione di Ada Maria De Angelis