17 aprile, Giornata del Prigioniero palestinese: 5000 detenuti nelle carceri israeliane

Palestina-sciopero-della-fame-1Pal.info e Quds Press. Statistiche ufficiali, rilasciate in occasione del Giorno del Prigioniero, sul numero e casi di prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane, hanno rivelato fatti scandalosi sulla tragedia dei detenuti.
Il ministero per gli Affari dei Prigionieri e ex-detenuti ha affermato, in una dichiarazione che è stata recentemente rilasciata, che 5000 detenuti palestinesi sono ancora incarcerati, inclusi 476 ergastolani. E 1400 sono malati.
La dichiarazione ha documentato l’incarcerazione di 19 donne palestinesi e 200 ragazzi, in aggiunta ai minorenni palestinesi che sono diventati maggiorenni dentro le carceri israeliane.
La lista dei prigionieri include 185 casi di detenzione amministrativa, insieme a 11 deputati e diversi leader politici, distribuiti in 22 prigioni israeliane.
Statistiche ufficiali hanno rivelato che più di 800 mila palestinesi, incluse 15 mila donne e migliaia di bambini sono stati soggetti alle campagne israeliane di detenzione in corso, dal 1967 al 2013.
Tali dati lasciano pochi dubbi sul fatto che ogni famiglia palestinese abbia sperimentato casi di prigionia di propri membri. Secondo le statistiche, prigioni e centri di detenzione israeliani sono stati costruiti in quasi tutti i territori palestinesi.
Dall’inizio della seconda intifada, a settembre del 2000, sono stati documentati 80 mila casi di detenzione, inclusi 10 mila minorenni e più di 60 parlamentari e ministri.
Negli ultimi decenni, la scena socio-politica palestinese nella Cisgiordania occupata è stata travolta da campagne di detenzione. Il pretesto della sicurezza, che è molto comune con gli stratagemmi di incarcerazione israeliana, non può più essere mantenuto come una scusa.
In accordo con la tante organizzazioni per Diritti Umani, gli arresti effettuati dalle Autorità d’occupazione israeliane (Aoi) hanno violato in maniera esplicita la legge umanitaria internazionale. Palestinesi sono stati trattenuti nelle più orribili circostante di detenzione, e sono stati sottoposti a procedure di tortura mortali, come mostrato dalle statistiche ufficiali.
Le statistiche mostrano anche che i prigionieri palestinesi non sono stati sottoposti soltanto a torture fisiche o psicologiche, ma anche umiliazioni e torture in pubblico, a volte in presenza dei loro familiari e figli.
La cattiva sorte dei detenuti
Secondo i dati, diversi detenuti palestinesi sono deceduti a causa della scarsezza di cure mediche.
Le condizioni di salute di più di 1400 prigionieri sono considerata critiche. 16 risiedono permanentemente nell’ospedale della prigione di Ramla, a causa delle loro condizione di deterioramento fisico e di malattie terminali, che affettano molti di loro.
A 25 prigionieri palestinesi è stato diagnosticato il cancro.
Prigionieri palestinesi torturati a morte.
Il ministero degli Affari dei Detenuti ha documentato la morte di 73 palestinesi uccisi sotto torture e 53 a causa di mancanza di cure mediche, dal 1967. 72 sono stati deliberatamente assassinati dopo l’arresto da soldati israeliani e guardie carcerarie dentro le prigioni, e altri sette sono morti a seguito di spari a distanza ravvicinata.
Tali statistiche aumentano i campanelli d’allarme per la situazione dei palestinesi nelle prigioni israeliane. Reazioni serie contro le brutali violazioni delle leggi internazionali da parte d’Israele sono più urgenti che mai. È giunto il momento che attivisti di tutto il mondo prendano provvedimenti pratici per difendere i diritti dei prigionieri palestinesi per aiutarli a ottenere la libertà.
In un’intervista di PIC alla moglie di Hamed Ibrahim, ex-detenuto palestinese, questa ha elogiato la campagna di lotta del marito. Secondo lei, l’incarcerazione non è mai stata e non sarà mai una fonte di paura per suo marito e per i palestinesi, che continueranno a combattere fino all’ultimo respiro.
La signora Hamed ha dichiarato che suo marito ha sospeso, ma non ancora terminato, il suo sciopero della fame, a seguito della decisione che annunciava il suo prossimo trasferimento dalla cella d’isolamento alla cella privata, per un periodo di tre mesi. 
Ibrahim Hamed è stato imprigionato per sei anni sotto l’accusa non provata di essere a comando delle Brigate al-Qassam, il braccio armato di Hamas.
Traduzione di F.H.L.