19 Palestinesi uccisi nell’attacco terroristico in Nuova Zelanda

MEMO. Diciannove palestinesi sono tra le 49 vittime dell’attacco terroristico in Nuova Zelanda, secondo quanto confermato da funzionari palestinesi.

Le moschee in Cisgiordania e Striscia di Gaza hanno ricordato le vittime di attacchi di massa in due moschee nella città di Christchurch.

L’ambasciatore dell’Autorità Palestinese in Australia e Nuova Zelanda, Izzat Abdel Hadi, questa mattina ha annunciato che sulla base di informazioni preliminari, 19 Palestinesi sono stati uccisi nell’attacco.

Uno degli attentatori ha preso di mira una tra le maggiori moschee della città, Al-Nour, durante le preghiere del venerdì, uccidendo 41 persone, sulle 200 che si trovavano nell’edificio al momento dell’attacco.

Decine di fedeli con ferite da arma da fuoco sono ricoverate presso le strutture mediche intorno a Christchurch: ci sono bambini e adulti, con ferite da lievi a gravi. Alcuni hanno bisogno di più interventi chirurgici e molti sono stati portati in altre strutture sanitarie in tutto il paese.

Quattro persone, tra cui una donna, sono state arrestate dalle autorità neozelandesi; il principale esecutore del crimine, Brenton Tarrant, ha trasmesso l’attacco alla Moschea Al-Nour in diretta sui social media e ha pubblicato un link con un manifesto di 87 pagine pieno di idee anti-immigrazione, anti-musulmane e spiegazioni per un attacco. Dovrebbe comparire in tribunale domani.

Le moschee di tutto il mondo hanno aumentato la sicurezza all’indomani dell’attacco, temendo che l’incidente potesse ispirare altri estremisti di estrema destra.

L’attacco è stato anche condannato dai leader mondiali. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha detto che è “l’ultimo esempio dell’aumento del razzismo e dell’islamofobia”.