21 detenuti palestinesi nella prigione israeliana di Ramla affetti da malattie e lesioni del corpo

398693CRamallah – Ma’an. Almeno 21 prigionieri palestinesi, detenuti nella prigione israeliana di Ramla, sarebbero affetti da diverse malattie e lesioni e uno da un ictus, secondo una dichiarazione rilasciata giovedì scorso dalla Commissione Palestinese per le Questioni dei Prigionieri.

Fadi Ebidat, un avvocato che presta servizio presso la Commissione, ha riportato che il prigioniero palestinese Yousif Nawajaa (50 anni), proveniente dalla cittadina di Yatta nel distretto di Hebron, è stato colpito da ictus mentre era detenuto nell’ospedale del carcere di Ramla. Subito dopo l’ictus Nawajaa è stato trasferito al centro medico Assaf Harofeh dove è rimasto due giorni prima di essere trasferito nuovamente nell’ospedale del carcere. Nawajaa è stato dimesso dal centro medico dopo aver rifiutato di essere legato con le mani al letto.

Un altro avvocato della Commissione, Ali Al-Saadi, ha presentato ricorso ad un tribunale israeliano affinché venga ridotta la sentenza di Nawajaa ed invitando, contemporaneamente, il tribunale a rilasciarlo in tempi brevi in considerazione del deterioramento del suo stato di salute. Il tribunale ha posposto il caso a data da definirsi.

La dichiarazione ha aggiunto che Nawajaa è stato colpito da un proiettile sparato dalle forze israeliane alla colonna vertebrale nel 2000, che gli ha provocato un’emiplegia (paralisi parziale), crisi epilettiche, disordini ai polmoni e al fegato, mancanza di respiro e debolezza della vista. Le sue condizioni di salute sono peggiorate notevolmente da quando è stato arrestato dalle forze israeliane il 26 dicembre 2012.

Intanto, Ebidat ha riportato che le condizioni di salute dei fratelli Balboul, anch’essi in prigione, sono in netto miglioramento dopo che Muhammad e Mahmoud hanno sospeso lo sciopero della fame, durato rispettivamente 77 e 79 giorni. I due fratelli aveva intrapreso tale sciopero dopo essere stati sottoposti a detenzione amministrativa, una politica israeliana ampiamente condannata che prevede la carcerazione di persone senza un’accusa o un processo basato su prove riservate.

Lo scorso mese i fratelli hanno messo fine al loro sciopero dopo essere stati informati dall’amministrazione penitenziaria israeliana che le loro detenzioni amministrative non saranno rinnovate. I due, infatti, saranno rilasciati l’8 dicembre.

Muhammad ha detto ad Ebidat che sta recuperando l’uso della vista dopo aver sofferto di cecità temporanea durante lo sciopero, mentre Ebidat ha richiesto che l’amministrazione dell’ospedale di Ramla ricorra ad un “dottore speciale” per la somministrazione di test per verificare lo stato di salute di Muhammad.

Ebidat ha poi aggiunto alla dichiarazione che il prigioniero palestinese Bahaa Al-Din Odeh, 20 anni, originario di Betlemme, ha una ferita alla testa ed una frattura sul braccio sinistro dopo essere stato colpito dalle forze israeliane durante la sua detenzione il 18 settembre. Bahaa ha spiegato che è stato portato al centro medico Hadassah per quattro giorni ed è stato sottoposto ad interrogatorio nell’ospedale, subito dopo essere stato arrestato.

Secondo Ebidat vi sarebbero 21 prigionieri palestinesi nella struttura di Ramla che soffrono di diverse malattie e lesioni: si tratta di Ratib Hreibat, Ahmad Abu Mtawee, Khaled Shaweesh, Kateba Shaweesh, Moumen Shmasna, Mansour Mwqda, Khalil Shawamra, Ameer Farid Asaad, Ashraf Abu al-Huda, Yousif Nawajaa, Jalal Shrawna, Moutasem Radad, Bassam al-Sayeh, Amjad al-Sayeh, Hassan al-Qadi, Mamdouh Omar, Mutwkil Radwan, Aymn al-Kord, Bahaa Odeh e i due fratelli Balboul.

I gruppi per i diritti umani hanno accusato il Servizio carcerario israeliano (IPS) di adottare una politica di negligenza medica nei confronti dei prigionieri palestinesi, cosa che ha condotto alla morte di almeno 17 prigionieri palestinesi in custodia, quale risultato della noncuranza medica israeliana dall’inizio della Seconda Intifada dal 2000 fino al 2008, secondo il gruppo Addameer per i diritti dei prigionieri.

Addameer, oltre che esprimersi sulla negligenza medica, ha anche citato quali fattori che hanno un impatto negativo sulla salute dei palestinesi sotto custodia israeliana i seguenti: le condizioni all’interno delle carceri israeliane, che sarebbero ben al di sotto degli standard internazionali, la tendenza dell’amministrazione penitenziaria israeliana ad ignorare la propria responsabilità per il benessere dei prigionieri palestinesi, ed il sovraffollamento delle carceri.

Secondo Addameer, nel mese di agosto i palestinesi nelle carceri israeliane sarebbero stati 7000.

Traduzione per InfoPal di M.D.F.