35 organi d'informazione sulla prossima Freedom flotilla. La partenza a fine settembre

 

Bruxelles – Infopal. La European Campaign to end the siege on Gaza ha annunciato il rinvio della partenza della Freedom Flotilla II, che si prevedeva potesse già partire alla fine di questo mese, e che invece slitterà a settembre. La decisione è dovuta al grande numero di associazioni europee che hanno sottoscritto la propria partecipazione.

 

La Campagna, che ha sede a Bruxelles, ha sottolineato in particolare che la spedizione godrà di una vasta copertura mediatica senza precedenti : gli organi d’informazione che salperanno a bordo delle navi umanitarie saranno infatti almeno 35 . Il numero totale di partecipanti provenienti da tutte le parti del mondo è così salito a oltre 9000, nonostante l’esito sanguinoso dell’ultima flotilla.

 

Tra i network partecipanti è stata evidenziata la presenza di ITV, delle reti televisive britanniche, di Euro News e France Press, dei canali turchi, di Al Jazeera e Quds Press International, dell’irlandese RTI, di Associated Press, del Sydney Morning Herald, dell’Irish Times, di Press TV e Russia Today, del Telegraph e delle agenzie stampa di Germania, Italia e Paesi Bassi, oltre a note pubblicazioni internazionali come il Guardian e l’Economist.

 

Riguardo agli ultimi sviluppi sull’assedio di Gaza, la Campagna ha commentato la recente “concessione” d’Israele, che ha permesso l’entrata dei materiali edili soltanto per le associazioni internazionali che operano nella Striscia, ma non per le necessità degli abitanti. Questo gesto, secondo il movimento, “indica chiaramente che l’embargo viene ancora imposto”, e vi è il rischio che punti “al silenzio delle organizzazioni, che magari non lanceranno più appelli sulla rimozione definitiva dell’assedio”.

 

La decisione israeliana, quindi, “ci spinge (…) a portare migliaia di tonnellate di materiali da costruzione e di beni di prima necessità. Questo per far cessare le sofferenze delle famiglie le cui case sono state distrutte dall’occupazione, e che hanno vissuto all’aperto con il freddo dell’inverno e il caldo atroce del sole, senza che quelle organizzazioni siano mai riuscite ad aiutarle”. 

La Flotilla, oltre a importare aiuti umanitari, ha in programma anche di esportare alcune merci prodotte nella Striscia di Gaza, per contribuire alla ripresa dell’industria locale del marmo

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