400 prigionieri palestinesi in sciopero della fame nelle carceri israeliane

PIC e Quds Press. Circa 400 prigionieri palestinesi in diverse carceri israeliane si sono uniti allo sciopero della fame a tempo indeterminato, iniziato lunedì.

Lo sciopero della fame di massa si svolge principalmente nelle prigioni di Negev, Ramon, Nafha, Eshel, Ofer, Gilboa e Megiddo. Ci si aspetta che il numero dei detenuti in sciopero cresca mano a mano che altri si uniranno alla fase della protesta, che è soprannominata “la battaglia di Karama (dignità) 2”.

Secondo la Società per i prigionieri palestinesi (PPS) sono in corso colloqui indiretti con i carcerieri israeliani e tentativi egiziani per spingere gli israeliani a rispondere alle richieste dei prigionieri.

I principali leader dei prigionieri hanno annunciato lunedì il fallimento dei loro colloqui con i carcerieri israeliani dopo che le loro richieste sono state respinte, in particolare per quanto riguarda l’uso dei telefoni.

Le principali richieste dei prigionieri: 1) comunicare con le famiglie, fornendo le carceri di servizi telefonici, disponibili in quelle dove sono detenuti criminali e assassini israeliani; 2) rimozione dei disturbatori di frequenze all’interno delle prigioni, in quanto costituiscono un pericolo per la salute; 3) permessi per tutti i prigionieri, compresi quelli di Hamas a Gaza, di ricevere visite dalle loro famiglie e di permettere a tutte quelle della Cisgiordania di vedere i loro cari due volte al mese; 4)  revoca di tutte le nuove e vecchie misure punitive.