45 minorenni palestinesi uccisi nei 6 mesi di Intifada di Gerusalemme

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Ramallah-PIC. Dati statistici mostrano che le forze di occupazione israeliana (IOF) hanno ucciso 45 minorenni palestinesi dall’inizio della rivolta a Gerusalemme, scoppiata lo scorso ottobre, e ne hanno ferito migliaia, mentre ancora ne restano in carcere  più di 400.

Il Global Movement for the Defense of Children in Palestina, il Palestinian Network for Children’s Rights, e la rete per la tutela dei bambini, hanno evidenziato in una dichiarazione congiunta in occasione della giornata del bambino palestinese, che questo giorno giunge in un crescente stato di repressione del popolo palestinese a vari livelli e in particolare dei bambini da parte di Israele.

Le organizzazioni per i diritti dei bambini hanno sottolineato  nella loro dichiarazione che dall’inizio dello scorso ottobre, fino ad oggi, 45 bambini sono stati uccisi dalle IOF in Cisgiordania e a Gaza, 5 erano bambine, mentre migliaia sono stati feriti. Le IOF hanno ancora i corpi di due bambini, Hassan Mnasrah e Moataz E’oissat, da cinque mesi in una flagrante violazione delle norme di legge e dei diritti internazionali dell’uomo, aggiunge il comunicato.

Legge ingiusta

Le organizzazioni hanno sottolineato che le autorità dell’occupazione israeliana (IOA) hanno approfittato della rivolta per emanare leggi e intraprendere azioni che incrementano le sue violazioni contro il popolo palestinese.

Tali azioni hanno compreso una campagna di incitamento, che ha portato alla realizzazione di esecuzioni contro i bambini, oltre a apportare modifiche alle legge israeliana, in particolare la “Legge minorile israeliana” per aumentare le pene contro i bambini, dice la nota, aggiungendo che procrastinare le indagini per gli abusi contro i bambini palestinesi e promuovere la cultura dell’impunità ha contribuito ad arrecare loro il massimo danno.

Prigionieri bambini

La dichiarazione ha confermato che 400 bambini languono nelle carceri israeliane, tra cui 15 femmine e 7 maschi che sono tenuti in custodia amministrativa. Affrontano varie forme di violazioni e abusi da parte dell’occupazione israeliana durante il loro arresto o gli interrogatori. Queste pratiche fanno parte di una politica israeliana sistematica, che lascia gravi problemi psicologici e di salute nel futuro dei bambini palestinesi e nelle loro vite.

I bambini di Gaza hanno sofferto il doppio

Il rapporto ha sottolineato che il blocco continuo dell’IOA contro la Striscia di Gaza dalla metà di giugno 2007 aveva portato a ripercussioni negative sulla situazione umanitaria nella Striscia, soprattutto dopo la recente aggressione dell’estate del 2014, che è durata 51 giorni e ha portato a migliaia di martiri e feriti, tra cui 547 bambini.

L’aggressione israeliana ha portato anche alla distruzione parziale o completa di decine di migliaia di case e le famiglie colpite sono state costrette a rifugiarsi nelle scuole o in case mobili (caravan), che sono luoghi inappropriati per vivere, soprattutto per i bambini, perché non proteggono dal caldo dell’estate o dal freddo invernale.

Le istituzioni hanno chiesto un’azione legale contro Israele quale responsabile per i casi di omicidio e crimini di guerra commessi contro il popolo palestinese.

Hanno sottolineato la necessità di porre fine allo stato di divisione e di raggiungere l’unità nazionale, che garantisce migliori benefici ai bambini palestinesi perché la divisione ostacola la loro partecipazione a tutti gli aspetti della vita.

Traduzione di Edy Meroli