470 milioni di dollari di debito accumulato: Israele a taglia l’elettricità a due città della Cisgiordania

Imemc. Il presidente della Northern Electric Company (NEC), una società privata che fornisce energia elettrica alle città della Cisgiordania settentrionale, ha dichiarato che Israele ha tagliato l’elettricità ai Palestinesi di Nablus e Jenin a causa dell’accumulo di debiti verso la Israel Electric Corporation.

Durante una conversazione telefonica con un giornalista di Anadolu, lunedì, il presidente della NEC, Ghassan El-Shaka, ha detto che i cavi che collegano le linee elettriche palestinesi e israeliane non ricevono energia da lunedì pomeriggio. Questo è avvenuto qualche ora dopo che la Israel Electric Corporation ha annunciato l’intenzione di ridurre la quantità di energia elettrica che raggiunge le città palestinesi.

La Israel Electric Corporation ha annunciato lunedì che attuerà misure graduali per ridurre la quantità di energia elettrica che raggiunge i territori palestinesi a causa del grande debito da parte delle società elettriche palestinesi e del governo palestinese, una cifra che supera 1,8 miliardi di shekel (circa 470 milioni di dollari).

Il capo del consiglio di amministrazione della Northern Electric Company in Palestina, insieme al sindaco di Nablus, ha chiarito che la società israeliana non ha fornito una data per l’atteso ritorno dell’elettricità nelle due città, sottolineando che l’azione punitiva sarà in essere fino al rimborso del denaro dovuto dai Palestinesi.

La società aveva minacciato, all’inizio di quest’anno e lo scorso anno, di ridurre la quantità di energia elettrica fornita ai Palestinesi, ma questo non è stato fatto. Ha inoltre minacciato di tagliare l’elettricità per due ore ai Palestinesi che vivono a Gerusalemme Est.

Il ministro palestinese dell’Economia nazionale, Mohammad Mustafa, ha rivelato lunedì che la fattura di energia elettrica importata da Israele ammonta a 2,5 miliardi di dollari all’anno, pari a 7 milioni di dollari al giorno.

Traduzione di Edy Meroli