550 membri di Hamas arrestati dall'Anp di Ramallah dopo l'attacco di Hebron.

Infopal e Imemc. Nella più vasta campagna di arresti condotta da quando ha preso il potere nel 1994, l'Autorità nazionale palestinese (Anp) guidata dal partito di Fatah ha inviato, ieri mattina, gli uomini della sicurezza in tutta la Cisgiordania per arrestare membri noti di Hamas, dopo che l'ala armata del partito ha rivendicato la responsabilità dell'assassinio di quattro coloni israeliani, avvenuto martedì notte.

Secondo quanto riferito ieri dall'Anp, almeno 300 di loro sono stati portati nelle stazioni di polizia e nelle carceri palestinesi.

I dati riportati stamattina da Hamas fanno invece ammontare il numero di arresti a più di 550 tra leader, attivisti e membri.

Fonti locali riferiscono che gli arresti hanno colpito chiunque fosse sospettato di avere qualche tipo di rapporto con Hamas, mentre si trovava a casa o sul luogo di lavoro. Il partito di resistenza islamica ha aggiunto che alle famiglie di coloro che non venivano trovato nel proprio domicilio sono stati consegnati degli ordini di convocazione urgente.

Nel corso della campagna, gli uomini della sicurezza di Ramallah hanno anche arrestato otto palestinesi in diverse zone della Cisgiordania, dei quali non si conosce l'affiliazione.

Mentre vengono lanciate queste operazioni, la leadership palestinese si trova a Washington, dove, nell'ambito dei negoziati con Israele, dovrà dimostrare di avere il pieno controllo della Cisgiordania e di stare agendo secondo gli interessi israeliani.

L'attacco di martedì notte segna il numero più alto di morti in una singola operazione palestinese contro israeliani dal 2006. I palestinesi della Cisgiordania ricordano però che, negli ultimi quattro anni, definiti da Israele “relativa calma”, oltre 2.000 palestinesi sono stati uccisi, e le invasioni quotidiane, l'embargo e le confische di terre hanno reso la vita tutt'altro che “calma” per i residenti in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza.

Un leader del partito di Hamas a Gaza, che venne eletto in Cisgiordania nel 2006 ma si vide impedire l'assunzione della sua carica da un golpe di Fatah appoggiato da Israele, ha dichiarato che l'attacco dell'altro ieri rappresenta il risultato naturale dell'ininterrotta occupazione israeliana in Cisgiordania.

Omar Abd ar-Raziq, parlamentare del partito di Hamas, ha inoltre evidenziato la politicità della campagna di arresti: “Stanno cercando di dire agli israeliani che sono capaci di fare il proprio lavoro nonostante l'attentato”.

L'abilità da parte dell'Anp di controllare la sua popolazione è infatti uno dei problemi principali che il governo israeliano ha affermato di voler portare al tavolo dei negoziati di Washington. L'Autorità di Ramallah, priva di potere politico, economico e giudiziario, si appresta invece alle trattative senza avere i mezzi per far approvare le tre richieste fondamentali dei palestinesi – la creazione di uno Stato palestinese con capitale Gerusalemme, il ritorno dei rifugiati e il rilascio dei detenuti.

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