80 Organizzazioni lanciano un monito contro il degrado delle condizioni umanitarie a Gaza

2100757962Gaza – PIC80 ONG hanno messo in guardia domenica contro il grave degrado delle condizioni umanitarie nella Striscia di Gaza, tenendo conto del proseguimento dell’assedio e dell’indolenza del movimento di ricostruzione.

Le organizzazioni hanno dichiarato in un appello congiunto alla comunità internazionale, in occasione del secondo anniversario della conferenza dei donatori al Cairo, per la ricostruzione di Gaza:  “Il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 42% circa, quasi il 65 % della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà (38% in povertà estrema), mentre circa l’80% della popolazione dipende dagli aiuti”, rilevando che tutto ciò evidenzia un degrado molto grave delle condizioni umanitarie del settore.

Quest’ultime hanno aggiunto: “Tale degrado è causato dal blocco, illegale e disumano, incessante da più di nove anni, imposto dalle forze d’occupazione israeliane sulla Striscia di Gaza”, sottolineando che queste “hanno imposto delle rigide restrizioni sulla circolazione dei cittadini, in particolare i malati, gli studenti e i commercianti”.

Le ONG hanno denunciato le restrizioni e la politica di punizione collettiva praticata dalle autorità occupanti contro il settore assediato, e interpellato la comunità internazionale e i donatori ad assumere le loro responsabilità per attenuare e cercare di porre fine al blocco disumano, offrendo in particolare dei materiali di ricostruzione per alleviare la sofferenza aggravata di migliaia di famiglie proprietarie di case distrutte dall’attacco sionista dell’ estate 2014.

Le organizzazioni hanno sollecitato i donatori ad accelerare la realizzazione degli impegni presi in occasione della Conferenza del Cairo per assicurare un’abitazione decente alle famiglie dislocate a causa dell’attacco israeliano, e far fronte alle conseguenze dell’aggressione, dell’assedio e dell’aumento naturale della popolazione.

Infine, le organizzazioni hanno evidenziato la necessità di fornire i fondi necessari per ripristinare il sistema elettrico principale, l’acqua e la sua depurazione, la salute, l’educazione, gli altri settori vitali. Hanno sottolineato, inoltre, il bisogno di lavorare duramente per fornire dei progetti con lo scopo di lottare contro la povertà e la disoccupazione nella Striscia di Gaza e di contribuire allo sviluppo dell’economia nazionale.

Traduzione di Giulia Cazzola