Israele impone la “chiusura generale” del territorio palestinese per la commemorazione della “Indipendenza” (Nakba)

338824CBetlemme-Ma’an. Le autorità israeliane hanno proclamato una “chiusura generale” di Gaza e della Cisgiordania occupata a partire dalla mezzanotte di martedì scorso per continuare fino alla mezzanotte di giovedì, in occasione della celebrazione del giorno dell’”Indipendenza israeliana” (cioè della Nakba palestinese, ndr).

La chiusura generale è stata attuata in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza sotto assedio martedì scorso, in occasione del giorno del Memorial israeliano, e continuerà fino alla fine del giorno dell’Indipendenza di Israele che sarà giovedì.

I passaggi verso Israele dalla Cisgiordania e da Gaza saranno permessi soltanto per i casi umanitari. Tuttavia, un rappresentante dell’Autorità Palestinese (Anp) ha richiesto il benestare per i Palestinesi gravi che necessitano di assistenza medica, ha riferito a Ma’an un portavoce del Coordinamento per le Attività del Governo nei Territori (COGAT).

Un portavoce dell’esercito israeliano ha dichiarato che la chiusura è stata effettuata a seguito di una “valutazione di sicurezza” dell’esercito e ha aggiunto che tali restrizioni dovute alla chiusura comprendono il passaggio di merci ed il movimento di persone verso Israele e le sue colonie illegali.

Una povertà sconcertante e la mancanza di lavoro obbligano molti lavoratori a spostarsi dalla Cisgiordania occupata verso Israele alla ricerca di un’occupazione. L’imposizione di continue chiusure da parte di Israele nei territori palestinesi ha danneggiato seriamente la vita quotidiana di centinaia di migliaia di Palestinesi che dipendono dalla possibilità di poter entrare in Israele, o nelle sue colonie illegali, per le opportunità di lavoro.

Il numero di Palestinesi occupati, sia legalmente che illegalmente, in Israele o nelle colonie illegali era di 114.000 nel primo quadrimestre del 2016, secondo l’Ufficio Centrale di Statistica palestinese (PCBS).

La percentuale media di disoccupazione nei territori palestinesi era del 26,6 percento nello stesso periodo: il 18% in Cisgiordania ed un oscillante 41,2 percento a Gaza. La cattiva situazione dell’economia nei territori palestinesi è ampiamente dovuta alle decine di anni di occupazione militare israeliana in Cisgiordania ed ai quasi nove anni di blocco israeliano nella Striscia di Gaza che hanno seriamente minato qualsiasi possibilità di sviluppo economico.

Le autorità israeliane hanno imposto restrizioni ai movimenti dei Palestinesi in Cisgiordania anche non più tardi di un paio di settimane fa durante la festività ebraica della Pasqua, compresa l’attuazione di una chiusura totale dell’assediata enclave di Gaza.

Traduzione di Aisha Tiziana Bravi