Rapporto settimanale del Pchr sulle violazioni israeliane nei TO

Proseguono i crimini sistematici nei territori occupati della Palestina (oPt)

(02 – 08 giugno 2016)

  • I militari israeliani continuano ad utilizzare una forza eccessiva nei territori occupati della Palestina
  • 2 civili palestinesi, inclusa una donna, sono stati uccisi a nord della Cisgiordania

5 civili, incluso un bambino, sono stati feriti in Cisgiordania e un sesto è stato ferito nella Striscia di Gaza

  • I militari israeliani hanno portato a termine 48 incursioni nelle comunità palestinesi della Cisgiordania e altre due nella Striscia di Gaza

44 civili, inclusi 6 bambini, sono stati arrestati in Cisgiordania

11 di loro, inclusi 5 bambini, sono stati arrestati nella Gerusalemme occupata

  • I militari proseguono a prendere di mira i pescatori palestinesi nel mare della Striscia di Gaza

Un ragazzina e sua sorella sono state ferite dal fuoco di una cannoniera militare israeliana di stanza lungo il litorale di Rafah

3 pescatori (fratelli) sono stati arrestati e la loro barca ritirata, a nord della Striscia di Gaza

  • Continuano gli sforzi dei militari per creare una maggioranza ebraica a Gerusalemme Est

80 unità del servizio sanitario a Bab al-Ghawanmah sono state chiuse, unità che solevano prestare servizi di cura ai fedeli della moschea di al-Aqsa

  • Proseguono le attività di insediamento coloniale in Cisgiordania

Nuovi ordini di demolizione sono stati recapitati nell’area C

  • I militari hanno suddiviso la Cisgiordania in dipartimenti e continuano ad imporre l’embargo illegale sulla Striscia di Gaza per il nono anno

Decine di posti di blocco temporanei sono stati stabiliti in Cisgiordania e altri sono stati riaperti per ostacolare il movimento dei civili palestinesi.

10 civili palestinesi sono stati arrestati ai posti di blocco militari in Cisgiordania.

Un commerciante palestinese è stato arrestato al valico di Erez, mentre un altro è stato arrestato nella Gerusalemme occupata.

Riassunto

Le violazioni israeliane della legge e del diritto internazionale nei territori occupati della Palestina proseguono durante il periodo dell’inchiesta (02 – 08 giugno 2016).

Spari

I militari israeliani continuano a commettere crimini, causando vittime tra i civili, e ad usare eccessiva violenza contro i palestinesi, minorenni i più, che protestano pacificamente in Cisgiordania e a Gaza. Durante il periodo dell’inchiesta i militari hanno ucciso 2 palestinesi, inclusa una donna, in Cisgiordania, ferendone altri 8, inclusa una ragazzina e sua sorella. In Cisgiordania, sulla scia di queste violenze ingiustificabili, i militari hanno ucciso Ansar Harsha (25) del villaggio di Qufin, a nord di Tulkarm, mentre di trovava al posto di blocco di Enab, ad est della città, il 2 giugno 2016. I siti israeliani sostengono che quando la donna è arrivata al posto di blocco recava con sé un piccolo coltello, e avrebbe tentato di ferire qualcuno, ma i militari glielo avrebbero impedito aprendo il fuoco su di lei; è deceduta per le gravi ferite. La donna di fatto non ha ferito nessun soldato israeliano. Era madre di 2 bambini, che si trovavano a casa mentre lei era alla ricerca di un lavoro a Nablus.

I militari hanno anche ucciso Jamal Dweikat (20) del villaggio di Balatah, ad est di Nablus. Secondo le indagini del PCHR, giovedì  2 giugno 2016 i militari sarebbero entrati nel villaggio scortando decine autobus carichi di coloni a Joseph Tomb. Nel frattempo molti giovani palestinesi si sarebbero mobilitati per lanciare pietre e bottiglie vuote contro i mezzi, per questo i militari avrebbero aperto il fuoco, per disperderli. Jamal è stato ferito in testa da un proiettile e portato all’ospedale di Rafidiya, in condizioni critiche. Operato, il 4 giugno 2016 Dweikat è stato trasferito all’ospedale di Tel HaShomer a Israele. Lunedì 6 giugno 2016 i medici del ministero della salute palestinese lo hanno dichiarato morto. Lo stesso giorno un altro bambino palestinese era stato ferito.

L’inchiesta completa è disponibile al link: http://pchrgaza.org/en/?p=8180

Traduzione di Marta Bettenzoli