Ramadan a Giaffa: la terra delle arance trova la propria identità palestinese

590399741Giaffa – PIC e Quds Press. Il mese sacro di Ramadan ha un odore particolare nella terra delle arance, Giaffa. Giaffa insiste nel conservare la propria identità araba, sfidando l’occupazione sionista che fa di tutto per rendere difficile la vita dei suoi abitanti palestinesi.

La città di Giaffa costeggia la costa mediterranea orientale, con i suoi quartieri arabi. Tali quartieri vengono decorati, nei limiti del possibile, durante il mese di Ramadan, con lanterne luminose, orchestre folcloristiche che cantano con tamburi, applausi e partecipazione di bambini.

Considerando che gli ebrei sono diventati la maggioranza di Giaffa, dopo l’esclusione degli autoctoni, l’atmosfera del mese del Ramadan è semplice. Malgrado ciò, “il mese benedetto dona alla città un clima speciale, molto bello”, dice Abdou al-Qader Sattel, presidente dell’Unione degli affari arabi di Giaffa al corrispondente dell’agenzia Quds Press.

Le moschee della città conoscono sempre più attività, durante il mese del Ramadan. Cortili, sale sono pieni di fedeli, soprattutto, giovani.

Le campagne di raccolta fondi per la “zakat” (l’elemosina legale islamica, ndr) sono attività a favore dei poveri. E molti abitanti della città di Giaffa vanno verso la moschea di al-Aqsa per pregare, sottolinea Abdou al-Qader Sattel.

Edifici storici

Tra gli edifici storici della città di Giaffa c’è la moschea di Hassan Bek, nel quartiere al-Manshiyya, uno dei più importanti monumenti arabo-islamici della città. I fedeli vanno lì per pregare, numerosi, durante l’intero mese del Ramadan. Nel corso degli anni, l’edificio è diventato un’icona della resistenza di fronte all’occupazione sionista e alla sua arroganza.

Il presidente dell’Unione degli affari arabi di Giaffa conferma che la moschea di Hassan Bek fa parte di un piccolo numero di edifici sfuggiti alla distruzione condotta dai sionisti. Si eleva alto il suo minareto, che tiene testa ai loro edifici e alle loro torri, e grida ad alta voce che la città di Giaffa resta araba sfidando tutti i loro intrighi.

Una forte solidarietà sociale

Oltre alle attività delle moschee,  palestinesi, musulmani e cristiani si uniscono attorno ad un gran pasto, preparato dal quartiere al-Adjmi. Tanta solidarietà contro i piani di ebraicizzazione.

Nella città di Giaffa, il mese sacro del Ramadan dona molta benedizione. La gente fa di tutto per provvedere ai bisogni delle famiglie povere. La povertà regredisce in questo mese benedetto.

Guerriglia sionista

Gli occupanti sionisti fanno di tutto per perturbare il bel clima del mese di Ramadan, soprattutto, dopo che i palestinesi sono rimasti in minoranza nelle proprie città. Ormai, non rappresentano che il 35% della popolazione della città con 66 mila persone.

Tuttavia, i giovani palestinesi continuano le loro attività. Organizzano sfilate notturne con canti storici, distribuiscono cibo ai malati palestinesi ricoverati negli ospedali della città.

I palestinesi della città di Giaffa visitano le città palestinesi della Cisgiordania dove fanno i loro acquisti: un modo, questo, per risollevare l’economia, per quanto possibile.

Traduzione di Giovanna Vallone