L’autorità israeliana per la “Natura e i Parchi” sradica decine in una riserva palestinese

397089CHebron-Ma’an. Domenica, le forze israeliane hanno sradicato diversi alberi nella riserva naturale del distretto di Hebron.

Ratij Jabour, coordinatore per i Comitati nazionali di resistenza contro il Muro e gli insediamenti, ha dichiarato a Ma’an che lo staff dell’Autorità israeliana per la Natura e i parchi, accompagnato dall’esercito israeliano, è entrato nella riserva naturale al-Daqiqa, nell’area di Masafer Yatta, ha rimosso il filo spinato intorno al parco, e ha iniziato a sradicare decine alberi.

Un residente della vicina cittadina di Tuba ha riferito a Ma’an che sono state sradicate dalle 30 alle 35 piante.

La riserva naturale è stata creata nel 2008 dai locali con l’aiuto di organizzazioni internazionali e comprende 5.000 alberi e otto pozzi costruiti per raccogliere l’acqua piovana.

Jabour ha aggiunto che le forze israeliane hanno minacciato di espellere le famiglie dell’area e di demolire le loro case affermando che è una zona di esercitazioni militari israeliane.

L’area di Masafer Yatta, anche conosciuta come South Hebron Hills, si trova quasi interamente nell’Area C, il 62 percento della Cisgiordania sotto totale controllo israeliano dagli Accordi di Oslo del 1993.

Centinaia di Palestinesi a Masafer Yatta vivono in un’area dichiarata zona militare da Israele negli anni ’70, e conosciuta come “918 Zona di fuoco”.

I residenti furono espulsi, in quell’epoca, e poi fu permesso loro di tornare dopo una lunga battaglia giudiziaria, ma sono sotto la costante minaccia dell’espulsione.

La presenza di circa 3.000 coloni israeliani residenti illegalmente nell’area significa che i locali palestinesi sono sottoposti a pesanti restrizioni nella costruzione di case e infrastrutture, secondo i dati dell’Istituto di ricerche applicate di Gerusalemme.