Cosa ha fatto all’alba l’occupazione in Cisgiordania?

Qudsn.psAll’alba di lunedì le forze d’occupazione hanno arrestato numerosi palestinesi durante un’operazione condotta in diverse zone della Cisgiordania. Nel frattempo centinaia di coloni hanno preso d’assalto il paese di Kafl Haris, nel nord di Salfit, e compiuto i loro riti talmudici.

A Nablus, nel nord della Cisgiordania, le forze d’occupazione hanno arrestato due giovani originari di Sebastia, a nord di Nablus, dove i mezzi dell’occupazione hanno fatto irruzione. Si sono verificati scontri coi giovani e lanci di bombe assordanti. Le forze d’occupazione hanno fatto irruzione nell’abitazione di Midhat Raghib Kayd e trattenuto le donne e gli uomini in due stanze separate interrogandoli per più di due ore. Hanno poi arrestato uno dei figli, Malik Kayd, diciassettenne, e fatto irruzione nella casa di Maher Raghib Kayd arrestando il figlio Hani.

A Jenin le forze d’occupazione hanno preso d’assalto i due paesi di Marka e Jab’, a sud della città, organizzando agguati e posti di blocco e disponendo operazioni di rastrellamento. Fonti locali riportano che un gran numero di militari hanno fatto irruzione nel paese di Marka dispiegandosi nelle sue strade per diverse ore ed avviato operazioni di rastrellamento nei boschi circostanti. Posti di blocco militari sono stati organizzati per tutta la notte all’ingresso del paese nei pressi della stazione di rifornimento al-Baraa e nella rotonda di ‘Arraba. Le forze d’occupazione hanno fermato veicoli e cittadini e controllato la loro identità. Queste si sono dispiegate anche all’ingresso di Jab’, a sud di Jenin, mentre elicotteri sorvolavano la zona a bassa quota.

A Qalqiliya alberi d’ulivo hanno preso fuoco nel paese di ‘Azun in seguito agli attacchi delle forze d’occupazione che vi hanno fatto irruzione e maltrattato le famiglie presenti. Fonti locali rendono noto che le forze d’occupazione  hanno lanciato bombe incendiarie nella zona di al-Mahjar,  causando l’incendio degli ulivi, cosa di cui non si sono curati. Squadre della protezione civile hanno raggiunto la zona dell’incendio e proceduto al suo spegnimento. Gli ulivi della zona hanno subito diversi danni. Le forze d’occupazione hanno fatto irruzione all’alba in case e zone aperte di ‘Azun dispiegandosi nei dintorni del paese.

A Salfit centinaia di coloni hanno preso d’assalto il paese di Kafl Haris, nel nord di Salfit, e compiuto i loro rituali talmudici presso i santuari musulmani. Fonti locali riportano che le forze d’occupazione hanno accompagnato i coloni durante la loro irruzione nel paese, dispiegandosi attorno ai santuari per fornire loro protezione. Il sito israeliano 0404 ha ricordato che più di 1000 coloni hanno preso parte all’assalto del paese per compiere i propri rituali. Tra questi vi era il capo del Consiglio regionale degli insediamenti coloniali, Yusi Daghlan, il quale ha chiesto che i coloni abbiano la possibilità di fare irruzione nei santuari nelle ore diurne.

A Ramallah le forze d’occupazione hanno arrestato sei giovani durante un’irruzione in diverse zone del distretto di Ramallah. Fonti locali rendono noto che le forze d’occupazione hanno preso d’assalto il paese di Salwad, ad est di Ramallah, utilizzando un gran numero di soldati, preso d’assalto diverse abitazioni e disposto minuziose perquisizioni e interrogatori per i residenti. Gli arrestati sono: l’infermiere Lu’i Faris, l’attivista Malek Hamid, l’ex prigioniero Ibrahim Nasir Hamid, Taysir Maher Hamid e Riji Hamid. Sono stati trasferiti nella stazione militare dell’insediamento di ‘Ofra e da qui in un luogo sconosciuto. Le forze d’occupazione hanno inoltre arrestato il diciannovenne Jihad Nidal ‘Alyan prelevandolo dall’abitazione di famiglia nel campo profughi di al-Jalzun, a nord di Ramallah.

A Hebron le forze d’occupazione hanno arrestato all’alba due fratelli dopo aver fatto irruzione nella loro casa di Beyt ‘Awa, a sud ovest di Hebron, poche ore dopo il rilascio di un loro fratello in carcere da tre anni. Fonti locali riportano che i militari hanno attaccato l’abitazione della famiglia al-Musalama, seminando distruzione, prima di arrestare Mu’tazz e ‘Abd al-Fattah Nayf al-Musalama, di 18 e 28 anni. La loro casa è stata attaccata in un modo che non ha precedenti e prima che i due venissero trasferiti in una località sconosciuta.

Traduzione di Michele Di Carlo