A Febbraio, minorenni palestinesi multati per 15.400 dollari

340538CPIC. I minorenni palestinesi imprigionati nel centro di detenzione di Ofer sono stati multati dai tribunali israeliani, nel solo mese di febbraio, per un totale di 57.000 shekel (corrispondenti a 15.420 dollari), ha reso noto, domenica, il Comitato dei prigionieri palestinesi, aggiungendo che almeno 49 dei detenuti sono stati arrestati nello stesso febbraio.

Luay Akka, l’avvocato del Comitato, ha affermato che tra i 49 minorenni palestinesi imprigionati a Ofer, 27 furono arrestati durante incursioni domestiche, 9 per le strade, 5 dopo essere stati convocati per gli interrogatori, 4 ai check-point e 5 in Israele poiché erano sprovvisti di permesso.

Il legale ha aggiunto che la sentenza di reclusione emessa contro 25 minorenni arrestati durante il mese varia da uno a 24 mesi, con un ragazzo di 15 anni – Amhad Hanatsha – che verrà condannato alla detenzione amministrativa senza alcun processo e accusa.

I minorenni palestinesi detenuti a Ofer denunciano di essere maltrattati e l’assenza di beni quali vestiti, lenzuola e asciugamani.

In gennaio il comitato aveva parlato della detenzione di almeno 63 minorenni, che furono collettivamente condannati a pagare una multa di 52.000 shekel (all’incirca 14.000 dollari).

Il centro di detenzione di Ofer è il luogo più spesso usato da Israele per interrogare i minorenni palestinesi. Il comitato ha riportato che, lo scorso ottobre, la maggioranza schiacciante dei ragazzini palestinesi tenuti nelle prigioni di Ofer e Megiddo vennero torturati durante la detenzione e l’interrogatorio.

I gruppi per i diritti hanno anche documentato i maltrattamenti, gli abusi e le torture e a cui sono soggetti i minorenni palestinesi detenuti, oltre che le dure pratiche utilizzate in sede di interrogatorio per forzare le loro confessioni.

L’ong Badil ha reso noto che lo scorso anno si è assistito all’aumento della tendenza, da parte delle forze israeliane, di sparare ai giovani palestinesi, lasciandoli mutilati per tutta la vita.

Traduzione di Nicola Migliorati