Ma’an. Domenica numerosi Palestinesi, cittadini di Israele, hanno condotto una protesta per le strade di Taybe, nel cuore di Israele, contro la demolizione delle loro case.
Per prendere parte alla dimostrazione, i Palestinesi di Qalansawe hanno viaggiato fino a Taybe e si sono riuniti di fronte alla centrale di polizia.
I manifestanti mostravano cartelloni con slogan, scritti sia in arabo che in ebraico, contro la demolizione delle case, come, ad esempio: “Basta con le demolizioni e i dislocamenti”, “La nostra battaglia contro le demolizioni continuerà” e “No alla politica di oppressione e ingiustizia”.
La questione della demolizione delle case in Israele è sulla bocca di tutti dall’inizio dell’anno, in particolare a causa degli oltraggi causati dalle demolizioni nella città di Qalansawe e dal raid contro la comunità Beduina non riconosciuta di Umm al-Hiran, nel quale furono uccise due persone.
I gruppi di destra sostengono che lo scopo delle demolizioni sia quello di forzare lo spostamento dei Palestinesi da quella regione, indipendentemente dal loro status di residenti della Cisgiordania occupata o della zona est di Gerusalemme, o di cittadini di Israele – nonostante le varie giustificazioni legali usate da Israele in ogni caso.
Traduzione di Nicola Migliorati