Israele costruirà un nuovo insediamento coloniale in Cisgiordania: la condanna internazionale

-1239132614Ramallah-Quds Press e PIC. La decisione di Israele di costruire un nuovo insediamento nella Cisgiordania occupata è stata divulgata giovedì, tra vaste condanne palestinesi e internazionali.

Il portavoce di Hamas, Hazem Kasem, ha dichiarato in un comunicato stampa che tale decisione conferma le continue violazioni israeliane del diritto internazionale.

Kasem ha affermato che la decisione fa parte delle politiche razziste portate avanti dall’occupazione israeliana attraverso il dislocamento dei Palestinesi e il sequestro delle loro terre.

Il Gabinetto israeliano ha approvato giovedì l’istituzione di un nuovo insediamento per i coloni evacuati dall’avamposto di Amona, nonché il proseguimento delle attività di costruzione all’interno e intorno agli insediamenti costruiti sulle terre della Cisgiordania occupata.

Il nuovo insediamento sarà il primo in Cisgiordania a partire dal 1999, perché da allora l’occupazione israeliana sta soltanto espandendo gli insediamenti esistenti o creando avamposti coloniali.

Secondo il quotidiano Yedioth Ahronoth, il nuovo insediamento sarà costruito nell’area di Wadi Shilo, vicino alla città di Nablus, e sarà il primo insediamento completo da stabilire in 20 anni.

I media israeliani hanno riferito che le misure adottate dal premier israeliano Benjamin Netanyahu per sottrarre terre palestinesi a sud di Nablus destinate all’insediamento per i coloni Amona sono un effetto della collaborazione con l’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

Il ministero degli Affari Esteri palestinese ha condannato la decisione del governo israeliano.

Da parte sua, il membro del Comitato esecutivo dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina, Hanan Ashrawi, ha denunciato con forza la decisione che ha descritto come “un palese disprezzo dei diritti umani del popolo palestinese”.

In un comunicato, Ashrawi ha affermato che dopo 41 anni Israele persegue ancora politiche basate sugli insediamenti, l’apartheid e pulizia etnica.

Il Segretario Generale dell’ONU, António Guterres, ha espresso la propria delusione per quanto riguarda la nuova decisione israeliana, sottolineando che le attività di insediamento sono illegali secondo il diritto internazionale e costituiscono una minaccia per il processo di pace e la soluzione dei due Stati.

Il movimento israeliano anti-occupazione e anti-insediamento, Peace Now, ha affermato che Netanyahu pone la propria sopravvivenza politica al di sopra degli interessi di Israele, e che accondiscendendo alle pressioni dei coloni sta portando israeliani e palestinesi a uno stato unico basato sulla discriminazione razziale.

255 insediamenti e 163 avamposti sono costruiti nella Cisgiordania occupata e a Gerusalemme Est, con 620.000 coloni che vi risiedono. I coloni stanno effettuando attacchi quasi quotidiani contro cittadini palestinesi e le loro proprietà nei Territori palestinesi occupati.