Migliaia di Palestinesi commemorano la Nakba nella “Marcia per il Ritorno”

429951CBetlemme-Ma’an. Migliaia di palestinesi hanno partecipato alla “Marcia del Ritorno”, martedì 2 maggio, partita dal villaggio palestinese distrutto di al-Kabri verso la Galilea occidentale, in commemorazione alla Nakba palestinese, la “catastrofe”.
Manifestanti hanno sventolato bandiere palestinesi e ripetuto slogan chiedendo il “Diritto al Ritorno”, in riferimento alla risoluzione ONU n.194, che garantisce ai rifugiati palestinesi sfollati il diritto di tornare sulle loro terre, che al momento costituiscono lo stato di Israele.
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La marcia, che si è tenuta per il 18esimo anno consecutivo, ha l’obiettivo di evidenziare il diritto riconosciuto internazionalmente dei palestinesi rifugiati o sfollati interni di ritornare alle loro case e villaggi in Israele.
 
Tutti gli anni, la marcia parte dal luogo di un villaggio palestinese distrutto dalle forze sioniste nel 1948. La marcia del Ritorno si tiene normalmente durante il “Giorno dell’Indipendenza israeliana” per commemorare la Nakba, in riferimento all’espulsione in massa di palestinesi dalle loro case e villaggi durante la guerra arabo-israeliana nel 1948, anno in cui venne creato lo stato d’Israele.
La commemorazione ufficiale della Nakba si tiene il 15 maggio ed è commemorata da milioni di palestinesi e attivisti per i diritti umani attorno nel mondo.
 
750 mila palestinesi circa vennero espulsi dalle loro terre nel 1948 e dislocati nei campi profughi in Cisgiordania, Striscia di Gaza, Giordania, Libano e Siria, secondo i dati dell’UNRWA. Oggi, ci sono oltre cinque milioni di rifugiati palestinesi che continuano ad essere mantenuti lontani dalle loro case e villaggi originali, a seguito dell’espulsione di massa avvenuta circa 70 anni fa.
Traduzione di F.H.L.