95% dei prigionieri palestinesi sottoposto a torture

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Hebron – Quds Press. Martedì 10 marzo, Qadura Fares, presidente dell’associazione dei prigionieri palestinesi, ha affermato che il 95% degli uomini e delle donne palestinesi arrestati dalle forze d’occupazione israeliane è sottoposto a tortura.

Fares ha chiarito in un comunicato emesso da Quds Press che l’inchiesta pubblicata dal giornale israeliano Haaretz sulla questione della tortura dei prigionieri è stata fabbricata e pilotata, e si basa su dati che contengono numeri falsati di coloro che subiscono torture, dati che il giornale ha ottenuto dall’agenzia di intelligence israeliana Shin Bet.

Ha aggiunto che il giornale si è messo in ridicolo facendosi portavoce ingannevole dello Shin Bet e ha perfino citato nell’inchiesta un avvocato per dare una parvenza di autenticità a una relazione in realtà falsa.

L’ufficio per i prigionieri ha fatto notare che le forze d’occupazione utilizzano diversi tipi di tortura sui prigionieri sin dal momento del loro arresto fino al loro arrivo presso i centri di detenzione e le prigioni.

Ha ricordato che i metodi di tortura si distinguono in due grandi tipologie: la tortura fisica, i cui esecutori arrivano a sparare al prigioniero e lasciarlo a perdere sangue per ore senza offrirgli alcun aiuto, farlo aggredire dai cani della polizia, colpirlo violentemente con le mani, i calci dei fucili e gli stivali, lasciarlo all’aperto per ore e ore, incatenato e con gli occhi bendati; e la tortura psicologica, fatta di intimidazioni nei confronti del prigioniero, minacce di fare del male ai membri della sua famiglia, specialmente donne e bambini, chiusura in celle di isolamento e molto altro ancora.

Traduzione di Stefania Dell’Anna