A Gaza il gas per cucinare si estrae dal letame degli animali

MEMO. All’inizio l’idea di estrarre il gas per cucinare dagli avanzi di cibo e dai rifiuti animali sarà sembrato un tantino forzato al palestinese Maruan Abu Muhareb, 49 anni, che vive nel villaggio di Wadi As-Salqa, nella zona centrale della Striscia di Gaza.

Tuttavia, la buona riuscita di un esperimento condotto dal Comitato Internazionale della Croce Rossa (ICRC) di Gaza all’interno della piccola fattoria di Abu Muhareb, accanto alla casa nella quale risiede, ha trasformato questa progetto in realtà.

Nel luglio del 2018, l’ICRC ha fornito un piccolo macchinario ad Abu Muhareb, non più di 2 metri di grandezza, suddiviso in varie parti, per trasformare questi rifiuti organici in gas da cucina.

Gli avanzi di cibo e il letame vengono versati in una parte dell’apparecchiatura che si chiama “digestivo”, il quale li elabora – in determinate condizioni fornite dalla macchina – per produrre gas da cucina e fertilizzanti organici usati in agricoltura.

Attraverso un lungo tubo, Abu Muhareb collega la macchina direttamente al fornello. Oggi egli dipende, in gran parte, dal gas prodotto da questo dispositivo.

L’agricoltore palestinese riempie ogni giorno l’apparecchiatura con gli avanzi di cibo ed i rifiuti animali, così da continuare a produrre gas da cucina e fertilizzante organico.

Ogni giorno si reca nell’allevamento a raccogliere il letame per poi usarlo per la produzione di gas.

Risparmio di denaro.

Abu Muhareb, che era solito acquistare due bombole di gas al mese pagando 120 shekels (circa $ 33,3) ora ne compra soltanto una.

Il gas da cucina che produce la macchina ha fatto risparmiare all’agricoltore il costo per l’acquisto di una seconda bombola (circa $ 16,6) ha dichiarato all’Agenzia Anadolu.

Abu Muhareb ha definito questa macchina un “cambiamento radicale” nella sua vita rispetto agli anni precedenti.

All’inizio ha trovato che la macchina non funzionava bene, ma dopo 21 giorni ha iniziato a produrre gas da cucina e fertilizzante organico.

Abu Muhareb pulisce l’apparecchiatura ogni tre mesi ed attende 21 giorni dopo ogni processo di pulizia per poter ottenere nuovamente il gas.

Il dispositivo fornisce inoltre ad Abu Muhareb circa due litri di fertilizzante organico gratuito ogni due giorni, mentre prima ne doveva acquistare di solito una confezione per 15 shekels (più di $ 4),

Agricoltura di qualità.

Oggi Abu Muhareb siede soddisfatto di fronte ai suoi alberi poiché i suoi frutti sono divenuti più sostanziosi ed il loro sapore è più dolce.

Racconta: “Da quando ho iniziato ad utilizzare fertilizzante organico, la qualità dei frutti prodotti dall’azienda è migliorata notevolmente. Sono divenuti più grandi ed hanno un sapore più dolce”.

Egli spiega di aver effettuato il primo esperimento nell’albero di arance, annaffiandolo con 1 litro di fertilizzante organico almeno una volta al mese, il ché ha migliorato la qualità delle arance in modo completamente diverso rispetto agli anni precedenti.

L’agricoltore ha usato il fertilizzante ottenuto anche per far maturare pomodori di eccellente qualità nella serra.

Abu Muhareb, come molti altri Palestinesi, è costretto a far affidamento sull’agricoltura come unica fonte di reddito per lui e per la sua famiglia a causa del peggioramento della situazione economica della Striscia di Gaza.

Progetto sperimentale.

La portavoce dell’ICRC a Gaza, Suheir Zaqout, ha riferito all’Agenzia Anadolu che il progetto è tuttora in una fase sperimentale.

Ha precisato che “Solo 10 apparecchiature per la produzione di gas naturale sono state importate e distribuite agli agricoltori situati nelle zone di confine e che possiedono animali, in particolare a quelli che sono stati maggiormente colpiti dal conflitto nella Striscia di Gaza”.

L’apparecchiatura utilizza avanzi di cibo e sterco di animali per la produzione di gas naturale e fertilizzante organico, ha detto Zaqout.

Secondo Zaqout, questo dispositivo viene utilizzato per risolvere il problema dei rifiuti organici e per diffondere la cultura dell’agricoltura sana e sicura a Gaza mediante utilizzo di fertilizzanti organici.

Il dispositivo si ricarica con “energia solare e con le reazioni batteriche che avvengono al suo interno” e costa circa $ 700.

Con la fornitura di queste apparecchiature agli agricoltori, l’ICRC mira a superare il meccanismo della distribuzione immediata degli aiuti per passare invece alla fornitura di assistenza che può fare la differenza nella vita dei beneficiari interessati e per un lungo periodo di tempo.

Zaqout continua affermando che “come dice il proverbio, se dai ad un povero un pesce lo sfamerai per un giorno, ma se gli insegni a pescare, gli darai un lavoro che lo sfamerà per tutta la vita”.

L’ICRC sta seguendo passo passo i risultati derivanti dall’utilizzo di queste macchine. Pertanto, Zaqout ha espresso soddisfazione a nome del Comitato per questi risultati che definisce “incoraggianti”.

Zaqout spera che il processo venga ampliato per poter raggiungere un maggior numero di agricoltori della comunità e chiede alle autorità della Striscia di Gaza e alle organizzazioni che vi lavorano di creare progetti eco-compatibili che contribuiscano a risolvere i problemi economici che la popolazione deve ogni giorno affrontare.

Israele ha imposto un assedio sulla popolazione di Gaza, oltre due milioni di persone, da quando vi è stata la vittoria del movimento di Hamas nelle elezioni legislative del gennaio 2006, inasprendo le pressioni nell’anno successivo, dopo che Hamas ha preso in mano il governo della Striscia, e a seguito di dispute con il movimento di Fatah che sono tuttora in corso.

Il tasso di povertà a Gaza ha superato l’80%, mentre la percentuale di disoccupati è aumentata fino al 54%, secondo il Comitato Popolare contro l’Assedio (PCAS), non governativo, e l’Ufficio Centrale di Statistiche palestinese (di governo).

Secondo un rapporto pubblicato il 19 dicembre dal Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (WFP), circa il 70% degli abitanti di Gaza soffre a causa dell’insicurezza alimentare.

Traduzione per InfoPal di Aisha Tiziana Bravi