A un mese dall’avvio dell’anno scolastico: uno studente palestinese ucciso, 11 feriti, 12 arrestati da Israele

Ramallah – InfoPal. Un rapporto palestinese ha riportato i dati relativi alle aggresioni: uccisioni e arresti, violenza e divieti ai danni di studenti, docenti e scuole palestinesi a settembre scorso.

Uno studente palestinese è stato ucciso e altri 11 feriti dalle forze d'occupazione e i coloni israeliani.
Altri 12 studenti sono stati arrestati a settembre scorso, in concomitanza con l'inizio dell'anno scolastico.

Il  rapporto pubblicato dal ministero dell'Istruzione e dell'Università di Ramallah ha fatto menzione del caso di Farid Jaber, studente palestinese alle elementari della scuola maschile “Osama”, investito da un colono israeliano. Farid è morto a circa 48 ore dall'incidente.

Le forze d'occupazione israeliane hanno effettuato irruzioni nelle scuole dei villaggi beduini di al-Jahalin, as-Sarayi'a, az-Zuweidin, al-Musafer, ad-Dakika e hanno piazzato posti di blocco impedendo agli insegnanti di raggiungere le scuole. In un episodio, 50 docenti palestinesi sono stati trattenuti per due ore.

Si legge nel rapporto: “I soldati d'occupazione e i coloni israeliani hanno intensificato le aggressioni contro scuole e studenti, soprattutto nelle zone a sud di Nablus, a nord di al-Khalil (Hebron) e a Betlemme. In queste circostanze hanno fatto ricorso all'uso di armi da fuoco, arrestando e maltrattando alcuni studenti palestinesi”.

Il rapporto espone la situazione della scuola elementare mista di Khan al-Ahmar, alla periferia di al-Quds (Gerusalemme), dove le forze d'occupazione israeliane hanno inasprito le misure di sicurezza serrando la zona, chiudendo l'unica via d'accesso ai veicoli palestinesi ed emettendo una circolare nella quale si minaccia di demolire la scuola entro due settimane.

Stessa sorte per la scuola di ad-Dakika, a sud Hebron, dove Israele ha sequestrato un container mobile che funge da aula donato da “Islamic Relief” per rispondere alla carenza di classi proprio a causa della demolizione di una classe nel secondo semestre dell'anno scolastico 2010-2011.

Il ministero ha definito questi comportamenti “aggressivi”.

“Uccisioni, aggressioni e irruzioni nelle scuole terrorizzano gli studenti ed è un comportamento razzista e criminale con l'obiettivo di distruggere il processo di istruzione privando del futuro un'intera generazione di studenti. 

“L'uccisione di Jaber e gli attacchi – con l'obiettivo di uccidere – contro il resto degli studenti palestinesi rappresentano un crimine contro l'umanità, l'infanzia e contro l'istituzione dell'istruzione”.

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