Adalah chiede che si indaghi sulle telecamere nascoste dal Likud nei seggi elettorali israeliani

Imemc. Durante le elezioni nazionali di Israele, martedì scorso, attivisti del primo ministro  Benjamin Netanyahu del partito Likud hanno indossato circa 1200 telecamere nascoste nei seggi elettorali delle città arabe in tutto il paese.

Adalah (Centro legale per i diritti delle minoranze arabe in Israele) ha inviato una lettera urgente al capo israeliano degli ufficiali giudiziari, giovedì 11 aprile 2019, richiedendo un’indagine penale sul posizionamento da parte del partito Likud di migliaia di telecamere nascoste nei seggi elettorali israeliani.

Secondo quanto riportato dai media il primo ministro Benjamin Netanyahu del partito Likud, vincitore delle elezioni, ha dispiegato attivisti del partito con 1200 telecamere nascoste nei seggi elettorali nelle comunità arabe durante le elezioni parlamentari nazionali di martedì scorso.

Numerosi video girati nei seggi elettorali delle comunità arabe in tutta Israele, testimoniano che le telecamere hanno danneggiato gli elettori e che hanno interferito nel processo elettorale.

Nel tardo giovedì sera, Adalah ha inviato una lettera al procuratore generale israeliano Avichai Mandelblit, al pubblico ministero Shai Nitzan e al comandante del Distretto settentrionale Alon Asour, esortandoli ad avviare un’indagine penale sul caso, dato il sospetto di interferenza elettorale e violazione della privacy del voto.

In un video girato nel seggio elettorale della città arabo-palestinese di Umm al-Fahm, nel nord di Israele, si vede un membro del partito Likud indossare una penna microspia nel colletto della camicia. Quando i supervisori delle elezioni degli altri partiti gli hanno chiesto di mostrare il contenuto della penna, lui si è rifiutato e ha chiesto loro di uscire. Alla fine la polizia è intervenuta e le votazioni al seggio sono state interrotte.

Un altro video, anche questo girato a Umm al-Fahm, mostra un membro della commissione Likud con una telecamera. Quando gli è stato chiesto dagli altri membri del seggio elettorale il motivo per il quale avesse una macchina fotografica e scattasse foto, ha risposto di essere un dipendente del partito Likud. Le votazioni sono state interrotte anche durante questo episodio.

Le notizie diffuse dai media documentano l’utilizzo di telecamere nascoste portato all’attenzione del Comitato elettorale centrale (CEC) dal partito Hadash-Ta’al. Il presidente del CEC Justice Melcer ha impartito l’ordine richiedendo la restituzione delle telecamere e delle apparecchiature ai proprietari ed imponendo un divieto di fare foto ai seggi elettorali, eccetto in casi eccezionali.

L’articolo 119 della Legge elettorale israeliana definisce come reato penale l’interferenza elettorale. La risposta di Melcer, ad ogni modo, non ha fatto riferimento all’aspetto penale riguardo ai fatti di giovedì.

Il vicedirettore generale legale di Adalah, Sawsan Zaher, ha scritto nella lettera:

“Non c’è dubbio che il posizionamento di telecamere abbia avuto un impatto negativo sulla fiducia degli elettori e abbia influito sulla propria privacy. L’utilizzo di telecamere nei seggi elettorali ha dissuaso gli elettori ad esercitare il diritto di voto… (Ciò) ha portato ad interruzioni durante il processo di voto e influenzato la modalità secondo la quale le elezioni devono essere libere e confidenziali”.

Traduzione per InfoPal di Laura Della Ciana