‘Adnan resterà in mani israeliane ancora per 56 giorni

Ramallah – InfoPal. Ieri pomeriggio, l’Alta corte israeliana si è pronunciata sul caso Khader ‘Adnan – leader del Jihad Islamico in detenzione amministrativa da due mesi, in sciopero della fame dallo stesso periodo di tempo -, decidendo che il detenuto sarà rilasciato contro l’interruzione dello sciopero.

La moglie è stata aggiornata sull’esito dell’udienza direttamente dall’ufficio del ministero per gli Affari dei Prigioneri di Ramallah, ma la sua famiglia è stata in contatto costante anche con il gruppo per i prigionieri che se n’è occupato.

Il rilascio sarà il 17 aprile prossimo, in quanto Israele ha disposto il completamento del periodo di quattro mesi di detenzione amministrativa, deciso poche settimane fa nei confronti di ‘Adnan.

Anche il ministro per i Detenuti, ‘Eisaa Qaraqe’, ha confermato la notizia, facendo sapere che ‘Adnan si è impegnato a interrompere lo sciopero della fame durato 66 giorni continuativi.

‘Adnan è sempre ricoverato all’ospedale di Safad, in Israele (Territori palestinesi occupati nel ’48, ndr) e ora verrà avviato gradualmente all’alimentazione mediante idratazione e integrazione.

I legali che hanno seguito, e che continuano a seguire, il caso di ‘Adnan, ieri hanno rilasciato dichiarazioni alla stampa, alla presenza di Fares Qaddoura, presidente del Club dei prigionieri. La conferenza stampa si è svolta presso la tenda allestita per il sit-in permanente in solidarietà con Khader ‘Adnan, davanti alla sua abitazione, di ‘Arabah (Jenin).

Il legale Jawwad Boulus ha ricordato che “finché ‘Adnan resterà in mani israeliane, Israele sarà l’unico responsabile della sua vita, della sua salute e degli sviluppi degli eventi fino alla sua liberazione effettiva”.

L’azione di Khader ‘Adnan rappresenta un fatto senza precedenti nella storia della lotta di liberazione dei detenuti palestinesi nelle carceri dell’occupazione israeliana.