Al-Barghouthi: ‘Tel Aviv festeggia quella che per noi è la ‘catastrofe’, ma è giunto il tempo di porre fine a quest’ingiustizia storica’

Ramallah – Infopal. Il segretario generale del movimento d'Iniziativa palestinese, il deputato Mustafa al-Barghouthi, ha auspicato un ritorno allo spirito di lotta e ad un rafforzamento della resistenza popolare in modo fronteggiare i piani degli occupanti israeliani.

“Nel mondo si celebra la nascita di Israele, che corrisponde alla nostra 'catastrofe', pertanto vi è una seria responsabilità morale, ma anche giuridica: si deve porre fine al silenzio generale, impegnandosi per far rispettare il diritto internazionale calpestato da Israele con le sue continue violazioni contro i diritti del popolo palestinese, le più gravi delle quali sono impedire che sorga uno Stato palestinese e che i profughi possano fare ritorno”.

Al-Barghouthi ha poi aggiunto che “è arrivato il tempo per mettere fine a quest'ingiustizia storica contro il popolo palestinese cominciata con la Dichiarazione Balfour (1917), che concesse una terra non posseduta a chi non ne aveva alcun diritto, alla faccia della storia e dei palestinesi, e che spianò la strada alla cacciata dei palestinesi dalla loro terra trasformandoli in 'profughi' sparpagliati in ogni parte del mondo”.

“Vi sono generazioni di palestinesi che tengono ancora al diritto al ritorno dei loro padri e dei loro nonni alle loro case, e questo diritto ereditario non cadrà mai in prescrizione, né decadrà grazie alle misure degli occupanti prese per far accettare lo stato di fatto”. “Quel che è stato preso con la forza – ha detto al-Barghouthi – verrà ripreso solo con la forza, pertanto bisogna adottare una posizione di resistenza popolare per ripristinare l'unità nazionale, sostenendo la determinazione e la fermezza dei nostri connazionali sulla loro terra, incoraggiando le iniziative di sostegno internazionali”. 

Al-Barghouthi ha poi spiegato che il fattore tempo è importante nella causa nazionale palestinese, sistematicamente presa di mira da Israele, quindi è nostro dovere, di tutti, prendere coscienza della gravità della fase attuale e lavorare quindi per ripristinare l'unità nazionale poiché essa è la fonte della nostra forza nell'affrontare l'occupazione e l'arroganza israeliane

“Gli insediamenti israeliani e la rapina delle terre ad al-Quds (Gerusalemme) e in Cisgiordania equivalgono  esattamente alla giudaizzazione della Galilea (al-Jalil) e delle aree su cui avvenne la prima 'Nakba', coi palestinesi messi in 'cantoni' e 'riserve' in un sistema d'apartheid che impedisce l'edificazione di un vero Stato palestinese sovrano e in cui si possa vivere”. Egli si è poi detto certo della capacità del popolo palestinese e della sua volontà ferrea nel difendere i suoi diritti e il suo onore: esso non accetterà mai di essere schiavo degli occupanti.

Al-Barghouthi ha infine sottolineato che “la storia non ha pietà di chi si disinteressa di situazioni simili in cambio di piccoli vantaggi personali o di partito. Il futuro del popolo palestinese e del suo progetto nazionale è più grande di qualsiasi partito o persona, però è bene sapere che Israele sfrutta le divisioni esistenti per farci sparire e che tutti siamo nel mirino, senza eccezione”.

Nota della redazione:

Il “Giorno dell'indipendenza” di Israele è segnato sul calendario ebraico nel 5° giorno di Iyyar, pertanto non corrisponde a una data fissa nel calendario gregoriano; di solito la festa cade verso la fine di aprile o in maggio. La data (secondo il calendario gregoriano) dell'indipendenza di Israele è il 14 maggio 1948. Giorno della Nakba palestinese.

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