«Al-ona», un’usanza palestinese di aiuto reciproco durante la stagione delle olive

1724307902PIC. La società palestinese comprende molte usanze e rituali che esprimono una grande solidarietà sociale e un aiuto reciproco tra le famiglie, in particolar modo durante la stagione delle olive e in altre occasioni sociali (occasioni che possono essere gioiose così come tristi).

«Al-Ona» è un termine palestinese che denota il lavoro volontario con lo scopo di aiutare gli agricoltori a raccogliere le olive. Ognuno contribuisce ad aiutare i contadini per alleggerire il loro lavoro.

La partecipazione a tale lavoro volontario «Al-Ona» è ancora più importante nei terreni agricoli localizzati in direzione delle colonie sioniste o nelle strade dove gli agricoltori soffrono delle azioni dei coloni che manifestano odio nei confronti dei Palestinesi e dei loro olivi.

Una tradizione ancestrale 

Hadj Abu Mohammed al-Furiki, agricoltore del villaggio di Beit Furik, nella parte orientale della città di Nablus, afferma che «Al-Ona» è una tradizione che ha messo radici nella coscienza del popolo palestinese da decenni. Al-Furiki parla al corrispondente di PIC di tale tradizione:

«Fin da bambini ci incontravamo ad ogni stagione, in particolare quella delle olive, per aiutarci reciprocamente. Non appena una famiglia termina il proprio lavoro accorre ad aiutare gli altri».

Il futuro di «Al-Ona» 

Questa collaborazione di «Al-Ona» non significa aiutare solamente i parenti o i conoscenti, ma qualsiasi persona che ha bisogno di un contributo, afferma Al-Furiki.

Tuttavia, Farid Jabour, del villaggio di Salem, constata con rammarico che la portata di «Al-Ona» si riduce. Farid riscontra che, al giorno d’oggi, la collaborazione è messa in atto esclusivamente tra membri della stessa famiglia o tra amici nel migliore dei casi, ma non tra tutti gli abitanti del villaggio.

Fortunatamente, «Al-Ona» resiste ancora e continua ad esprimere la cooperazione, la solidarietà e l’amore per il prossimo.

Tale collaborazione è ancora rispettata, in particolare quando si tratta di assistere i proprietari dei terreni che hanno la sfortuna di essere limitrofi alle colonie. La maggior parte delle famiglie palestinesi si precipita per aiutarli, difenderli, allontanarli dalle aggressioni dei coloni e dei soldati  sionisti.

«Al-Ona è una generosa usanza sociale – afferma il ricercatore sociale Abdu as-Salam Awad -. Ai tempi dei nostri antenati, dei nostri nonni, dei nostri padri tale pratica era diffusa ovunque e la sua origine può essere legata all’Islam e alla condotta del nostro Profeta».

«Al-Ona» faceva parte della vita quotidiana, in particolar modo nel periodo delle stagioni agricole. È la colonna vertebrale della vita sociale palestinese, aggiunge Abdu.

Il lavoro del contadino Jadis si svolgeva in un ampio terreno ma l’arrivo dell’occupazione sionista ha ridotto i terreni agricoli e, di conseguenza, il bisogno di «Al-Ona».

«Al-Ona», al di là della sua importanza per la vita economica e sociale degli agricoltori, resta infine un forte messaggio nei confronti degli occupanti sionisti e i loro coloni che contano ormai fino a cento prima di attaccare i contadini palestinesi, prima di rubare i loro prodotti o di occupare un terreno per la costruzione delle loro colonie.

Traduzione di Giulia Cazzola