Allerta generale per Gerusalemme: sottoposta a un’impeccabile piano di annessione’ di Israele

Al-Quds (Gerusalemme) – InfoPal. La Fondazione Al-Quds International ha ammonito l’opinione pubblica sugli imminenti piani israeliani di dividere la moschea di Al-Aqsa, similmente a quanto Israele ha fatto alla moschea al-Ibrahimi, ad al-Khalil (Hebron).

Hisham Ya’qoub, direttore per l’informazione della Fondazione, afferma di prevedere un crescendo degli attacchi israeliani alla moschea gerosolimitana e dice: “Estremisti israeliani stanno facendo di tutto per appropriarsi della moschea di Al-Aqsa, per dividerla e occuparla. Le rivolte nei Paesi arabi hanno prodotto in questi individui una sorta di ansia per accaparrarsi quanto prima l’intera Gerusalemme.

“Bisogna notare che sono sempre di più questi soggetti che si uniscono a certe iniziative per assaltare Al-Aqsa e, soprattutto, sono israeliani di diversa estrazione sociale e di diversa espressione socio-politica. Tutti credono di dover ricostruire il presunto Tempio sul sito dove sorge la moschea di Al-Aqsa. Con questo obiettivo tutti si ritrovano qui a pregare”.

Ya’qoub ha ringraziato i palestinesi che risiedono in Israele (Territori palestinesi occupati nel ’48, ndr) “i quali si espongono personalmente alle istigazioni degli israeliani”. Negli scontri di oggi, tre palestinesi sono stati arrestati.

“Credo che Gerusalemme costituirà motivo di rivolta generale di provenienza dal resto dei Paesi arabi”.

Domenica prossima, intanto, la capitale qatariota ospiterà la conferenza internazionale per la difesa di Gerusalemme, indetta dalla Lega Araba proprio per discutere l’attualità nella Città Santa e adottare decisioni di sostegno politico, finanziario e di altra natura per i residenti palestinesi.

Dal Cairo, dove si trova in visita al parlamento egiziano, il premier della Striscia di Gaza, Isma’il Haniyah, parteciperà domani all’iniziativa “la moltitufine alla guida di Al-Aqsa”, dopo la preghiera del venerdì, davanti alla moschea di al-Azhar.

Jamal ‘Abdel Salam, coordinatore della campagna popolare contro l’ebraicicazzione di Gerusalemme, ha ufficiliazzato la notizia della presenza di Haniyah, che domani pronuncerà il sermone.

L’evento è stato organizzato dalle forze nazionali di sostegno al popolo e alla resistenza palestinese, dal Comitato per Gerusalemme, dal sindacato dei medici arabi, dall’Unione internazionale degli Ulama’ e da altre realtà egiziane.

Haniyah ha tenuto a specificare: “Oggi sono in Egitto per discutere della crisi energetica di Gaza, ma anche Gerusalemme e la moschea di Al-Aqsa saranno al centro dei miei incontri”.

Proprio riguardo alla città santa, Haniyah ha già informato di aver riscontrato un ottimo livello di sostegno, anche finanziario, per respingere i piani di ebraicizzazione di Israele.

Ahmed Qurei’, dal comitato di Gerusalemme dell’Olp avverte: “Salvare Gerusalemme prima che sia troppo tardi e prima che venga presa per sempre”.

“I piani israeliani sono giunti a una fase finale”, ha detto Qurei’ in un’intervista nella quale ha parlato di “depredazione, ebraicizzazione e annessione da parte israeliana”.

Nel mezzo delle rivolte arabe, pare quasi che Palestina e Gerusalemme siano passate in secondo piano. Noi comprendiamo l’emergenza che riguarda i Paesi arabi, ma viviamo sempre in una realtà estremamente tesa.

“Su Gerusalemme Israele dispone di un piano di annessione perfetto perché dovrà essere impeccabile nell’attuazione e nella tempistica. Il suo unilateralismo è quanto gli permette per procedere con la massima rapidità.

Per fare alcuni esempi: solo all’interno della città vecchia di Gerusalemme esistono 120 sinagoghe, per non parlare degli immobili già confiscati e trasferiti. Spesso è l’aspetto fiscale a costringere i proprietari palestinesi a cedere.

Israele ora punta agli edifici del periodo Omayyade, a sud della moschea di Al-Aqsa.
Dal 2000, Ehud Barak, diede una sferzata ai lavori di scavo delle gallerie sotterranee da Silwan a Abu Tour, da al-‘Essawiyah e Shaykh Jarrah.

Il principale inconveniente per Israele resta la presenza fisica dei palestinesi e la testimonanza della loro presenza nella storia con i suoi edifici, ecco perché il ferreo divieto di costruire per i palestinesi a Gerusalemme e le esose tasse sugli immobili”, ha concluso Qurei’.

“Atto vergognoso” – per il segretario dell’Organizzazione della Conferenza Islamica, Ekmeleddin Ihsanoglu, quanto sta accadendo a Gerusalemme.

Le dichiarazioni di Ihsanoglu hanno riguardato nello specifico il recente attacco razzista di israeliani contro la chiesa di San Giovanni Battista a Gerusalemme, ma è la politica di aggressioni ai luoghi sacri dei fedeli palestinesi, cristiani e musulmani, a preoccupare.

“La comunità internazionale protegga la sovranità palestinese su Gerusalemme e fermi Israele, esigendo il rispetto della legge internazionale”.