Amministratori israeliani: sfratti e sfollamenti di palestinesi servono per preservare identità ebraica di Gerusalemme

Gerusalemme – MEMO. I recenti tentativi di sgomberi di famiglie palestinesi da un quartiere centrale di Gerusalemme fanno parte della strategia di Israele per consolidare la sua identità di Stato ebraico, secondo quanto ammesso dai vice-sindaci della città.

La scorsa settimana, coloni, sostenuti dalle forze israeliane, si sono mossi per sfrattare oltre una decina di famiglie palestinesi dalle loro case, nel quartiere storico di Sheikh Jarrah, nella Gerusalemme Est, in seguito all’emissione di ordini giudiziari.

Tali azioni hanno provocato intense proteste nella Città Santa, la scorsa settimana, alle quali le autorità israeliane hanno risposto con una repressione brutale contro i manifestanti pacifici e contro le famiglie che resistono agli sfratti, oltre a condurre incursioni nel complesso della moschea di al-Aqsa.

Mentre i dirigenti israeliani hanno liquidato la questione come una semplice “contestazione immobiliare”, i palestinesi e molti nella comunità internazionale la vedono come un atto di pulizia etnica, attraverso lo sfollamento di un gruppo di persone da un’area specifica.

Secondo il New York Times, i vice-sindaci di Gerusalemme lo hanno ora apertamente confermato. Aryeh King, un leader coloniale e uno dei vice-sindaci, ha detto che gli sfratti fanno “ovviamente” parte della strategia di incorporare “strati di ebrei” in tutta la Gerusalemme Est.

Come si sospetta da molto, questa strategia “è il modo per garantire il futuro di Gerusalemme come capitale ebraica per il popolo ebraico” e, in ultima analisi, mira ad impedire che la parte orientale della città diventi la capitale di un futuro stato palestinese.

“Se non saremo in grande numero e […] nei posti giusti nelle aree strategiche della Gerusalemme Est”, ha affermato King, i futuri negoziatori del processo di pace “cercheranno di dividerla e di darne una parte al nostro nemico”.

Un altro vice-sindaco di Gerusalemme, Fleur Hassan-Nahoum, ha dato il suo sostegno a questa strategia e ha dichiarato al giornale che è essenziale per la conservazione dell’identità ebraica del paese. “Questo è un paese ebraico. Ce n’è solo uno. E, naturalmente, ci sono leggi che alcune persone potrebbero considerare favorevoli agli ebrei – è uno stato ebraico. [La legge] è qui per proteggere il popolo ebraico”.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.