Amnesty rifiuta accusa di “antisemitismo” israeliana a seguito di rapporto su colonie e turismo

Londra-MEMO. Amnesty International ha respinto con forza le accuse di “antisemitismo” da parte di funzionari israeliani, in risposta ad un nuovo rapporto sul turismo e le colonie nel Territorio palestinese occupato (oPt).

Il rapporto, pubblicato martedì, esorta quattro principali siti di prenotazione online – Airbnb, Booking.com, Expedia e TripAdvisor – a boicottare le inserzioni di alberghi, noleggi e siti turistici nelle colonie.

Come riportato dal Jerusalem Post, il ministro degli Affari strategici Gilad Erdan ha twittato che Amnesty “è diventata un leader nella campagna antisemita #BDS”, descrivendo il nuovo rapporto come “un oltraggioso tentativo di distorcere i fatti, negare l’eredità ebraica e delegittimare Israele”.

“Come la decisione della Florida rispetto a Airbnb mostra, cedere al BDS ora ha un prezzo”, ha aggiunto Erdan, in un riferimento alle misure adottate dalle autorità statali della Florida contro il sito di hosting.

In risposta alle osservazioni del ministro Erdan ed altri, Amnesty ha affermato che i funzionari israeliani stanno cercando di “mettere a tacere le notizie sui crimini di guerra di Israele nei Territori palestinesi occupati”.

L’accusa di “antisemitismo” è “una palese istigazione basata su menzogne, inganni e distorsioni che sono facili da confutare e hanno lo scopo di distogliere la discussione dall’argomento in questione, vale a dire crimini di guerra e violazioni dei diritti umani nei confronti dei palestinesi nei Territori occupati”, ha affermato Amnesty.

La dichiarazione ha aggiunto che “Amnesty International si oppone a tutte le forme di discriminazione, razzismo e crimini di odio basati su religione, nazionalità, razza, etnia, genere, orientamento sessuale, identità ed altre caratteristiche, inclusa la discriminazione e l’antisemitismo contro gli ebrei”.