Ancora scontri in Egitto tra sostenitori e oppositori del presidente Mursi

InfoPal. I sostenitori del presidente Mursi hanno manifestato in massa, venerdì, mentre una contro-manifestazione si svolgeva nello stesso giorno al Cairo, tra violenze e rabbia.
L’appuntamento di domenica 30 giugno è cruciale per il futuro dell’Egitto, ormai sull’orlo di una potenziale guerra civile tra movimenti islamisti e sostenitori del governo, eletto un anno fa democraticamente, e oppositori.
Il governo del presidente Mursi ha fatto ben poco per contrastare l’assedio alla Striscia di Gaza; non ha assunto posizioni nette verso Israele, come era stato promesso in campagna elettorale, e come gran parte del popolo egiziano si aspettava. La crisi economica è fortissima e le manifestazioni di piazza dei mesi scorsi sono state duramente represse. I movimenti giovanili, compresi quelli di sinistra e femminili, che avevano dato il via ed erano stati l’asse portante della Rivoluzione del 25 Gennaio 2011, che aveva detronizzato il dittatore Hosni Mubarak, non hanno trovato spazio né rappresentanza in Parlamento. Da qui ne è scaturito un senso di “tradimento” e delusione, e l’accusa al Movimento della Fratellanza Musulmana di essere impadroniti della Rivoluzione e dei suoi esiti vittoriosi.
Il problema centrale, ora, è il Paese diviso in due parti antagoniste: sostenitori e oppositori di Mursi, entrambe determinate a non permettere all’altra di avere la meglio. I movimenti islamici hanno già detto che non permetteranno alla controparte “laica” di governare, se dovesse cadere il governo eletto. E questa vuole, invece, le dimissioni di Mursi. Il risultato sarà una lotta tra le due…