Ancora un'altra giornata di ordinaria brutalità israeliana.

Mentre Usa e Unione Europea rimangono fermi nella loro coraggiosa decisione di affamare gli affamati, di rendere ingiustizia a chi nell’ingiustizia vive da sessant’anni (l’elenco delle Beatitudini evangeliche rovesciate potrebbe continuare a lungo), insomma, di colpire i più deboli, Israele oggi ha superato se stessa (se mai fosse possibile) in soprusi e violenze di ogni ordine e grado: una partoriente prigioniera (amministrativa, dunque senza imputazione alcuna) ha partorito con le manette ai piedi e ai polsi senza il conforto della madre o del marito; una clinica cristiana è stata danneggiata dall’incursione brutale e gratuita di truppe militari (che hanno urinato nella sala operatoria); loro colleghi hanno fatto irruzione in una scuola e hanno lanciato bombe a gas e sonore; altri squadroni hanno invaso i campi profughi di Balata (Nablus) e Jabaliya (Gaza).

Le notizie giornaliere che riceviamo, traduciamo e pubblichiamo nel nostro sito sono drammatiche e rendono il senso della disumana situazione in cui vivono milioni di persone, colpevoli solo di essere palestinesi. Il silenzio della comunità internazionale è vergognoso e incomprensibile, se non lo si inserisce all’interno di beceri calcoli geo-strategici, politici,ecc. di sudditanza di un blocco, quello europeo, all’altro, quello statunitense. D’altronde, l’esportazione della democrazia e della civiltà non hanno prezzo.

Angela Lano

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