Riceviamo e pubblichiamo.
Appello urgente da Betlemme
Fermate il Muro! Salvate il bosco di Al Walaja!
Il Muro nei prossimi giorni sta per ingoiare 2000 alberi ed il paese di Al Walaja
Da quale parte stanno i Salesiani di Cremisan?
Più di 300 alberi sono stati sradicati in una
sola giornata per la costruzione del muro tra
Cremisan e Al Walaja, ad ovest di
Betlemme. (Fonte: Maan News)
Gli abitanti di Al Walaja chiedono che intervenga la società civile ed il movimento di solidarietà internazionale con la Palestina per fermare la costruzione del Muro dellApartheid che sta crescendo attorno al loro paesino. Soltanto nella giornata del 15 di agosto i bulldozer hanno sradicato più di 300 alberi nel bosco antico attorno al monastero Salesiano di Cremisan, luogo famoso per i suoi vigneti e adiacente al paese che sarà circondato da tutti i lati.
Saremo condannati a vivere in una prigione a cielo aperto.Se i bulldozer non saranno fermati ora, si verificherà una tragedia irreversibile che non colpisce solo noi, ma anche tutte le future generazioni di Al Walaja, dice un membro del comitato popolare che da tempo cerca di aprire un negoziato con il monastero affinché si muova a proteggereil bosco ed il paese.
Finora però padre Ronzani, il nuovo priore del monastero, si è rifiutato di parlare con i suoi vicini palestinesi. Da oltre una settimana i membri del consiglio comunale di Al Walaja cercano di raggiungerlo telefonicamente per conoscere i dettagli dellaccordo riguardo il percorso del Muro, stipulato tra il monastero e le forze doccupazione israeliane . Tutti i tentativi di contattarlo sono risultati vani. Mentre ai palestinesi finora non è stato comunicato nemmeno che estensione avrà la loro enclave murata, le istituzioni israeliane hanno offerto ai Salesiani di scegliere da quale parte del Muro stare: o allinterno del ghetto palestinese di Betlemme e dintorni, o dalla parte dei coloni di Har Gilo, che saranno annessi a Gerusalemme assieme alle terre rubate ai palestinesi.
I Salesiani hanno fatto la loro scelta. Una nuova strada collegherà il monastero verso nord allautostrada riservata ai coloni. Accettando questa proposta e consentendo la costruzione del Muro sul terreno del monastero i Salesiani di Cremisan hanno dato implicitamente il proprio consenso allesproprio degli ultimi terreni coltivabili che rimarranno allinterno del ghetto murato di Al Walaja!
Infatti la nuova strada di accesso permette alle forze doccupazione di separare dal paese lultima fascia di terreno non coltivato che rimane ai palestinesi. Si tratta di unintera vallata, un pendio dietro al quale le colonie sioniste assediano il paese dal nord in una morsa di cemento armato e filo spinato, mentre allorizzonte si estende una panoramica mozzafiato di Gerusalemme.
Hanno deciso di trasformare Al Walaja in un ghetto. Ma noi ci batteremo per ogni metro quadro, spiega una delle consiglieri locali. Le corti israeliani hanno già approvato con una decisione inappellabile il tragitto del Muro lungo tre lati del paese.
Le proteste organizzate dal comitato popolare di Al Walaja, appoggiate da StopTheWall, la campagna palestinese contro il Muro dellApartheid, e altre esponenti della società civile palestinese si terranno ogni venerdí sulle terre colpite. Il 3 di agosto tutto il paese si è incontrato per pregare assieme nella zona che sarà ingoiata dal Muro, per esprimere il legame forte con la loro terra. Alla manifestazione del 17 di agosto, 2 giorni dopo linizio del scempio al bosco, partecipavano tanti bambini che amavano di giocare nellombra delle querce e pini secolari.
Per gli abitanti di Al Walaja rimane incomprensibile perché i Salesiani di Cremisan hanno scelto di abbandonarli. Negli ultimi anni organizzavamo il campo giovanile nel bosco del monastero. I bambini frequentavano lasilo gestito dalle suore, dice una giovane donna palestinese che si batte contro il Muro.
Se il monastero non cambia idea, come faranno gli abitanti di Al Walaja a spiegare ai loro bambini che le comunità cristiane e musulmane nella zona di Betlemme hanno sempre offerto tanta ospitalità ai monaci e alle suore venuti dallestero e hanno convissuto in pieno rispetto reciproco su una terra che è santa non soltanto per i Palestinesi?
GLI ABITANTI DI AL WALAJA CHIEDONO A TUTTI/E DI MUOVERSI IMMEDIATAMENTE PER FERMARE I BULLDOZER!
Tramite limpegno della società civile e del movimento si può ancora riuscire a far disdire laccordo tra la Nunziatura cattolica e loccupante, che viola in modo gravissimo il diritto internazionale. Infatti, come la Corte Internazionale dellAja ha sancito il 9 giugno del 2004, il Muro dellApartheid è fuorilegge e la comunità internazionale, chiesa cattolica inclusa, è obbligata a non dare nessun tipo di appoggio alla situazione illegale creata. Anche la Corte è convinta che Israele sta costruendo il Muro per illegalmente annettersi parti ingenti dei territori palestinesi occupati nel 1967.
Secondo laccordo tra la Nunziatura cattolica e loccupante il monastero sarà collegato alla strada che porta a Gerusalemme alla quale solo i coloni hanno accesso. Il monastero rimarrà al di fuori del Muro sacrificando cosi i terreni di Al Walaja che si trovano a nord del monastero tra il suo bosco e la strada riservata ai coloni.
Har Gilo e Gilo sono le colonie sioniste vicino al paese che si sono già prese la maggior parte delle terre di Beit Jala e di Al Walaja.
· Contattate il monastero di Cremisan e il suo capo Padre Ronzani
· Attivate tutti i canali allinterno e fuori della chiesa cattolica per far conoscere la tragedia di Al Walaja e per far sí che il monastero Salesiano stia dalla parte dei Palestinesi e della legalita internazionale.
Contattate ad esempio lOrdine dei Salesiani in Italia
Direzione Generale Opere Don Bosco, Via della Pisana 1111, 00163 Roma Tel. (+39)06 656 121 – Fax. (+39)06 656 12 556 Modulo per e-mail: http://www.sdb.org/sdb2006/index.asp?FileCentro=_1_29_.asp&Mysez=29&Lingua=1 – Mandate dei fax e e-mail di protesta per fermare il Muro in costruzione da pochi giorni tra Cremisan ed Al Walaja. Organizzate dei Sit-in davanti alle
istituzioni responsabili. Attivate i vostri contatti con i media per far conoscere la storia di al Walaja e la realta del Muro contro cui i Palestinesi si battono ogni giorno.
· Informateci su tutte le vostre attività mandando foto delle vostre proteste e una copia di comunicati e volantini a global@stopthewall.org. Informeremo gli abitanti di al Walaja che vi state muovendo per dare più forza alle loro proteste.
StopTheWall – la Campagna Palestinese contro il Muro dellApartheid – è il coordinamento di base palestinese che comprende più di 50 comitati popolari contro il Muro e tanti ONG palestinesi. Collega le proteste popolari contro il Muro dellApartheid con il movimento globale di solidarietà con la Palestina. Sul sito www.stopthewall.org anche la storia di Al Walaja è documentata.
Tel: 00972-2- 274 2605; 00972-2-… sdbcremisan@yahoo.it; www.cremisan.org
e il capo della chiesa cattolica a Gerusalemme
Michelle Sabah, Latin Patriarche of Jerusalem
Tel: (02) 628 23 23; 627 22 80 – Fax: (02) 627 16 52 E-mail: chancellery@latinpat.org – Website: www.lpj.org e chiedete che la chiesa cattolica usi la sua posizione legale in quanto considerata proprietaria del bosco colpito e il suo peso politico per ottenere il fermo immediato della campagna di distruzione e per impedire che la popolazione di Al Walaja sarà incarcerata a casa sua.
Il Muro nei prossimi giorni sta per ingoiare 2000 alberi ed il paese di Al Walaja
Da quale parte stanno i Salesiani di Cremisan?
Più di 300 alberi sono stati sradicati in una
sola giornata per la costruzione del muro tra
Cremisan e Al Walaja, ad ovest di
Betlemme. (Fonte: Maan News)
Gli abitanti di Al Walaja chiedono che intervenga la società civile ed il movimento di solidarietà internazionale con la Palestina per fermare la costruzione del Muro dellApartheid che sta crescendo attorno al loro paesino. Soltanto nella giornata del 15 di agosto i bulldozer hanno sradicato più di 300 alberi nel bosco antico attorno al monastero Salesiano di Cremisan, luogo famoso per i suoi vigneti e adiacente al paese che sarà circondato da tutti i lati.
Saremo condannati a vivere in una prigione a cielo aperto.Se i bulldozer non saranno fermati ora, si verificherà una tragedia irreversibile che non colpisce solo noi, ma anche tutte le future generazioni di Al Walaja, dice un membro del comitato popolare che da tempo cerca di aprire un negoziato con il monastero affinché si muova a proteggereil bosco ed il paese.
Finora però padre Ronzani, il nuovo priore del monastero, si è rifiutato di parlare con i suoi vicini palestinesi. Da oltre una settimana i membri del consiglio comunale di Al Walaja cercano di raggiungerlo telefonicamente per conoscere i dettagli dellaccordo riguardo il percorso del Muro, stipulato tra il monastero e le forze doccupazione israeliane . Tutti i tentativi di contattarlo sono risultati vani. Mentre ai palestinesi finora non è stato comunicato nemmeno che estensione avrà la loro enclave murata, le istituzioni israeliane hanno offerto ai Salesiani di scegliere da quale parte del Muro stare: o allinterno del ghetto palestinese di Betlemme e dintorni, o dalla parte dei coloni di Har Gilo, che saranno annessi a Gerusalemme assieme alle terre rubate ai palestinesi.
I Salesiani hanno fatto la loro scelta. Una nuova strada collegherà il monastero verso nord allautostrada riservata ai coloni. Accettando questa proposta e consentendo la costruzione del Muro sul terreno del monastero i Salesiani di Cremisan hanno dato implicitamente il proprio consenso allesproprio degli ultimi terreni coltivabili che rimarranno allinterno del ghetto murato di Al Walaja!
Infatti la nuova strada di accesso permette alle forze doccupazione di separare dal paese lultima fascia di terreno non coltivato che rimane ai palestinesi. Si tratta di unintera vallata, un pendio dietro al quale le colonie sioniste assediano il paese dal nord in una morsa di cemento armato e filo spinato, mentre allorizzonte si estende una panoramica mozzafiato di Gerusalemme.
Hanno deciso di trasformare Al Walaja in un ghetto. Ma noi ci batteremo per ogni metro quadro, spiega una delle consiglieri locali. Le corti israeliani hanno già approvato con una decisione inappellabile il tragitto del Muro lungo tre lati del paese.
Le proteste organizzate dal comitato popolare di Al Walaja, appoggiate da StopTheWall, la campagna palestinese contro il Muro dellApartheid, e altre esponenti della società civile palestinese si terranno ogni venerdí sulle terre colpite. Il 3 di agosto tutto il paese si è incontrato per pregare assieme nella zona che sarà ingoiata dal Muro, per esprimere il legame forte con la loro terra. Alla manifestazione del 17 di agosto, 2 giorni dopo linizio del scempio al bosco, partecipavano tanti bambini che amavano di giocare nellombra delle querce e pini secolari.
Per gli abitanti di Al Walaja rimane incomprensibile perché i Salesiani di Cremisan hanno scelto di abbandonarli. Negli ultimi anni organizzavamo il campo giovanile nel bosco del monastero. I bambini frequentavano lasilo gestito dalle suore, dice una giovane donna palestinese che si batte contro il Muro.
Se il monastero non cambia idea, come faranno gli abitanti di Al Walaja a spiegare ai loro bambini che le comunità cristiane e musulmane nella zona di Betlemme hanno sempre offerto tanta ospitalità ai monaci e alle suore venuti dallestero e hanno convissuto in pieno rispetto reciproco su una terra che è santa non soltanto per i Palestinesi?
GLI ABITANTI DI AL WALAJA CHIEDONO A TUTTI/E DI MUOVERSI IMMEDIATAMENTE PER FERMARE I BULLDOZER!
Tramite limpegno della società civile e del movimento si può ancora riuscire a far disdire laccordo tra la Nunziatura cattolica e loccupante, che viola in modo gravissimo il diritto internazionale. Infatti, come la Corte Internazionale dellAja ha sancito il 9 giugno del 2004, il Muro dellApartheid è fuorilegge e la comunità internazionale, chiesa cattolica inclusa, è obbligata a non dare nessun tipo di appoggio alla situazione illegale creata. Anche la Corte è convinta che Israele sta costruendo il Muro per illegalmente annettersi parti ingenti dei territori palestinesi occupati nel 1967.
Secondo laccordo tra la Nunziatura cattolica e loccupante il monastero sarà collegato alla strada che porta a Gerusalemme alla quale solo i coloni hanno accesso. Il monastero rimarrà al di fuori del Muro sacrificando cosi i terreni di Al Walaja che si trovano a nord del monastero tra il suo bosco e la strada riservata ai coloni.
Har Gilo e Gilo sono le colonie sioniste vicino al paese che si sono già prese la maggior parte delle terre di Beit Jala e di Al Walaja.
· Contattate il monastero di Cremisan e il suo capo Padre Ronzani
· Attivate tutti i canali allinterno e fuori della chiesa cattolica per far conoscere la tragedia di Al Walaja e per far sí che il monastero Salesiano stia dalla parte dei Palestinesi e della legalita internazionale.
Contattate ad esempio lOrdine dei Salesiani in Italia
Direzione Generale Opere Don Bosco, Via della Pisana 1111, 00163 Roma Tel. (+39)06 656 121 – Fax. (+39)06 656 12 556 Modulo per e-mail: http://www.sdb.org/sdb2006/index.asp?FileCentro=_1_29_.asp&Mysez=29&Lingua=1 – Mandate dei fax e e-mail di protesta per fermare il Muro in costruzione da pochi giorni tra Cremisan ed Al Walaja. Organizzate dei Sit-in davanti alle
istituzioni responsabili. Attivate i vostri contatti con i media per far conoscere la storia di al Walaja e la realta del Muro contro cui i Palestinesi si battono ogni giorno.
· Informateci su tutte le vostre attività mandando foto delle vostre proteste e una copia di comunicati e volantini a global@stopthewall.org. Informeremo gli abitanti di al Walaja che vi state muovendo per dare più forza alle loro proteste.
StopTheWall – la Campagna Palestinese contro il Muro dellApartheid – è il coordinamento di base palestinese che comprende più di 50 comitati popolari contro il Muro e tanti ONG palestinesi. Collega le proteste popolari contro il Muro dellApartheid con il movimento globale di solidarietà con la Palestina. Sul sito www.stopthewall.org anche la storia di Al Walaja è documentata.
Tel: 00972-2- 274 2605; 00972-2-… sdbcremisan@yahoo.it; www.cremisan.org
e il capo della chiesa cattolica a Gerusalemme
Michelle Sabah, Latin Patriarche of Jerusalem
Tel: (02) 628 23 23; 627 22 80 – Fax: (02) 627 16 52 E-mail: chancellery@latinpat.org – Website: www.lpj.org e chiedete che la chiesa cattolica usi la sua posizione legale in quanto considerata proprietaria del bosco colpito e il suo peso politico per ottenere il fermo immediato della campagna di distruzione e per impedire che la popolazione di Al Walaja sarà incarcerata a casa sua.
Direzione Generale Opere Don Bosco, Via della Pisana 1111, 00163 Roma Tel. (+39)06 656 121 – Fax. (+39)06 656 12 556 Modulo per e-mail: http://www.sdb.org/sdb2006/index.asp?FileCentro=_1_29_.asp&Mysez=29&Lingua=1 – Mandate dei fax e e-mail di protesta per fermare il Muro in costruzione da pochi giorni tra Cremisan ed Al Walaja. Organizzate dei Sit-in davanti alle
istituzioni responsabili. Attivate i vostri contatti con i media per far conoscere la storia di al Walaja e la realta del Muro contro cui i Palestinesi si battono ogni giorno.
· Informateci su tutte le vostre attività mandando foto delle vostre proteste e una copia di comunicati e volantini a global@stopthewall.org. Informeremo gli abitanti di al Walaja che vi state muovendo per dare più forza alle loro proteste.
StopTheWall – la Campagna Palestinese contro il Muro dellApartheid – è il coordinamento di base palestinese che comprende più di 50 comitati popolari contro il Muro e tanti ONG palestinesi. Collega le proteste popolari contro il Muro dellApartheid con il movimento globale di solidarietà con la Palestina. Sul sito www.stopthewall.org anche la storia di Al Walaja è documentata.
Tel: 00972-2- 274 2605; 00972-2-… sdbcremisan@yahoo.it; www.cremisan.org
e il capo della chiesa cattolica a Gerusalemme