Associazione Al-Aqsa per i Luoghi santi di Gerusalemme ha lanciato l'allarme sulla presenza di gruppi estremisti ebraici che acquistano illegalmente terre palestinesi.

L’Associazione Al-Aqsa per la protezione dei beni islamici e dei luoghi santi, ha reso noto oggi che alcune organizzazioni ebraiche stanno costruendo documenti falsi che comprovano l’acquisto di proprietà palestinesi nell’area della Città Vecchia di Gerusalemme. Ovviamente, si tratta di acquisti illegali.

L’inganno viene condotto registrando terreni di Gerusalemme a nome di cittadini arabi che non possiedono alcuna terra nell’area.

Questi gruppi estremisti ebraici si recano poi dalle famiglie palestiensi sottoponendo loro tali documenti falsi e mostrando che le terre sono registrate a loro nome. Così, offrono loro una consistente somma di denaro in cambio della vendita delle proprietà – di cui non sono mai stati proprietari.

La cospirazione e l’imbroglio sono stati scoperti quando un anziano palestinese del villaggio di Qalansawa, dentro Israele, ha raccontato all’associazione Al-Aqsa che un gruppo ebraico estremista era andato a casa sua per offrirgli molto denaro in cambio di 2600 metri quadrati di terreno a Gerusalemme, registrato a suo nome. 

L’uomo, a cui il gruppetto, ha mostrato un falso certificato di proprietà, li ha scacciati comprendendo che lo stavano ingannando, poiché non aveva mai posseduto terre in quell’area. 

Sheikh Khalid Muhanna, direttore dell’ufficio informazioni del movimento islamico, e portavoce dell’Associazione Al-Aqsa, ha lanciato l’allarme e ha accusato la municipalità di Gerusalemme, e il governo israeliano, di essere complici di questo inganno e di questo gruppo di estrema destra, perché da soli – sostiene- non potrebbero disporre di così tanti soldi e delle false certificazioni di proprietà.

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