Barghuthi: la distruzione delle case è un crimine di guerra che non infrangerà il desiderio di libertà

Gerusalemme occupata – Quds Press. Secondo il segretario generale del movimento “Iniziativa nazionale palestinese”, Mustafa al-Barghuthi, la demolizione e l’esplosione da parte delle forze dell’occupazione delle case di alcuni palestinesi di Gerusalemme costituiscono “un crimine di guerra e sanzioni collettive applicate da Israele”.

Un membro del Parlamento palestinese in una dichiarazione stampa del 6 ottobre ha affermato che questo metodo barbaro di repressione dei palestinesi non infrangerà il desiderio di libertà del popolo palestinese ma aumenterà la sua rabbia, le sue attività di lotta e di liberazione nazionale. Ha inoltre indicato che il riutilizzo di tale metodo “è la dimostrazione del fallimento dei metodi di cui si serve l’occupazione e che quest’ultima non ha imparato nulla in 48 anni di una delle più lunghe occupazioni della storia umana moderna”.

Al-Barghuthi ha sostenuto la necessità che Israele si assumi le proprie responsabilità dei crimini di guerra perpetrati contro i civili palestinesi tra cui “il crimine brutale contro il giovane Fadi Alun a Gerusalemme e l’esecuzione del tredicenne ‘Abdel Rahman ‘Abdallah di ritorno da scuola sulla strada verso casa nel campo profughi Aida a Betlemme”.

Nella giornata di martedì le forze dell’occupazione hanno fatto esplodere le abitazioni della famiglia dei martiri Muhammad Ja’abis e Ghassan Abu Jamal nella zona del Monte Scopus, sud-est di Gerusalemme occupata mentre hanno chiuso la casa del martire Mu’taz Hajazi ad Hay al-Thawri, nella città di Silwan, Balbaton.

Traduzione di Patrizia Stellato