Beirut, migliaia di Palestinesi riuniti per al-Aqsa

Beirut-PIC. Martedì 18 luglio, migliaia di palestinesi si sono riuniti davanti al palazzo del CESAO, a Beirut, a sostegno della Moschea al-Aqsa e in solidarietà con i fedeli in lotta, su invito del movimento di resistenza islamica Hamas.

Una folla di persone, provenienti da diversi campi profughi palestinesi, si è riunita in sit-in insieme alle autorità libanesi e palestinesi e rappresentanti di delegazioni popolari, scandendo canti di vittoria per al-Aqsa, Gerusalemme e le sue vittime.

Il responsabile politico di Hamas in Libano, Ahmed Abdel-Hadi, portavoce delle forze palestinesi nel Paese, ha sottolineato che “i rifugiati vogliono mandare un messaggio forte al nemico occupante: la moschea al-Aqsa resta una linea rossa da non superare e tutte le generazioni del popolo palestinese sono pronte a dare la vita contro i crimini dell’occupante, perché i sacrifici dei martiri faranno fallire il progetto di profanazione e i tentativi di ebraicizzazione della città santa”.

Abdel-Hadi ha concluso ringraziando il presidente libanese Michel Aoun, che ha condannato il divieto di poter pregare nella moschea, ricordando l’esempio del Libano nella resistenza contro Israele.

Il membro dell’ufficio politico di Hezbollah, Mohammed Saleh, ha ricordato “la resistenza della famiglia Jabarin che si è sacrificata per la religione e la dignità della nazione e ha preso l’iniziativa di difendere la sacralità della moschea al-Aqsa con anima e sangue”.

Saleh ha condannato il “silenzio omertoso contro le violazioni commesse contro il popolo palestinese”, definendolo “terribile e dubbio”, così come “vergognoso è il silenzio di coloro i quali pretendono di voler difendere i diritti umani”.

Il presidente dell’associazione degli “Ulema’” della Palestina, sheikh Bassam Kayed, ha affermato che “i sionisti stanno scavando la loro fossa”, insistendo sul fatto che al-Aqsa è il terzo sito sacro, che i “Palestinesi difenderanno con il loro sangue” e ha invitato alla “resistenza per la liberazione della Palestina e la libertà dei luoghi sacri dell’islam”.

Il membro del FLP, Salah Al-Youssef, ha sottolineato come “le operazioni dei martiri non sono altro che la continuazione della rivoluzione di Gerusalemme”. Ha aggiunto che l’Intifada ha fatto cadere le divisioni spazio-temporali della moschea e i piani sionisti nella città santa.

Al-Youssef ha, infine, lanciato un appello all’unità nazionale palestinese contro l’aggressione sionista, l’ebraicizzazione, la colonizzazione, il blocco su Gaza e il muro dell’apartheid.

Traduzione di Chiara Parisi