Bollettino da prigioni e tribunali dell’occupazione israeliana

Bollettino da prigioni e tribunali dell’occupazione israeliana

Cisgiordania – InfoPal. Detenzioni amministrative. E’ stata estesa la detenzione amministrativa nei confronti di un docente dell’Università palestinese An-Najah (Nablus), per la terza volta consecutiva.

Yousef ‘Abdel Haq, di 70 anni, è anche portavoce del Forum culturale palestinese “Tanwir”.
Fu arrestato il 7 dicembre scorso e, da allora, si trova in detenzione amministrativa israeliana. Ieri è stata prorogata per altri due mesi.
Il professore palestinese è in gravi condizioni di salute e deve prendere farmaci su base giornaliera.

E’ stata prorogata anche la detenzione in isolamento di ‘Ahed Abu Galmi, detenuto palestinese del Fronte popolare per la liberazione della Palestina (FplP), in carcere dal 2006.

Il Centro per la difesa delle libertà e dei diritti civili “Hurriyyaat” ha condannato tale politica israeliana.
L’estensione della detenzione di Abu Galmi sarà di un anno, fino al 23 marzo 2013. Il detenuto è isolamento dal 24 gennaio 2010.
Abu Galmi ha dichiarato di non riconoscere la decisione della corte e si è limitato a rispondere:  “Questo è un tribunale pro-forma, la decisione del mio isolamento è stata presa dall’Intelligence”.

Questa mattina, un tribunale israeliano ha deciso la sospensione della detenzione amministrativa per Ahmed al-Hajj, deputato palestinese di 72 anni, in sciopero della fame da 19 giorni.
Il deputato sarà rilasciato nei prossimi cinque giorni, ma promette di riprendere a scioperare nel caso in cui gli israeliani non manterranno l’impegno.
In solidarietà ad al-Hajj, l’attivista per i Diritti Umani Fu’ad Khuffash, direttore del Centro per i prigionieri “Ahrar”, aveva avviato uno sciopero della fame.

Un’altra estensione della detenzione riguarda 30 dei palestinesi arrestati venerdì scorso, durante le manifestazioni ad al-Quds (Gerusalemme) per la Giornata della Terra.
Il giudice israeliano li imputa responsabili di aver aggredito con il lancio di pietri i militari d’occupazione, e di resistenza a pubblico ufficiale. L’estensione decisa differisce da un soggetto all’altro e varia dai 2 ai 4 giorni. Gli episodi ai quali si riferisce l’accusa sono quelli avvenuti presso Bab al-‘Amoud (Porta di Damasco), all’ingresso della città vecchia di Gerusalemme, blindata preventivamente dagli israeliani.

Le autorità d’occupazione israeliane hanno posto in isolamento, Marwan Barghouthi, leader di Fatah, detenuto a Hadarim. L’isolamento durerà una settimana e si tratta di una punizione per il rifiuto di Barghouthi di pagare una multa.
Al prigionieri sarà vietato anche l’accesso alla mensa del carcere. La moglie Fadwa, che avrebbe dovuto fargli visita nei prossimi due giorni, sostiene di non sapere più, a questo punto, se tra le misure punitive Israele includa pure il divieto di visita.

In occasione del 36° anniversario della Giornata della Terra, Barghouthi aveva fatto pervenire al proprio popolo un messaggio forte. All’Autorità palestinese (Anp) aveva chiesto di pretendere da Israele la liberazione di tutti i detenuti palestinesi, come unica condizione per un ritorno ai negoziati.

Arresti. I soldati d’occupazione israeliani hanno arrestato un giovane palestinese che pascolava nell’area di Susia (al-Khalil/Hebron).
Secondo l’accusa mossa dai militari israeliani, il giovane Hammad Jaber Nawaja’ah, di 33 anni, avrebbe tagliato il filo spinato intorno a una colonia israeliana.
Il sospetto degli israeliani è che il palestinese volesse infiltrarsi nell’insediamneto illegale israeliano.

Rateb Jabour, coordinatore del Comitato popolare di Yatta, fa sapere che il fratello di Hammad era stato arrestato dieci giorni fa nel corso di un’aggressione degli israeliani contro la sua famiglia. Da tempo Israele tenta di costringerla ad abbandonare la propria casa.

Questa mattina, 16 cittadini palestinesi sono stati arrestati da Israele in Cisgiordania.

Movimento dei prigionieri. Dalla prigione israeliana di Megiddo i detenuti sono in sciopero della fame da ieri. Essi puntanto con quest’azione ad aumentare il grado di attenzione sulla loro causa, in attesa della Conferenza Internazionale sui prigionieri che si svolgerà a giorni a Ginevra.