infopalCisgiordania – Pal-Info. Le Brigate dei martiri di al-Aqsa, affiliate al movimento di Fatah, hanno svelato quelle che hanno definito “pericolose informazioni segrete d'importanza fondamentale” sulla collaborazione tra i servizi segreti israeliani del Mossad e l'apparato dello Shabak, e sulla formazione di una rete di spionaggio all'interno delle forze di sicurezza fedeli all'Anp di Mahmud Abbas, presidente dell'Autorità Palestinese dal mandato scaduto. La rete è guidata dal leader di Fatah Muhammad Dahlan, accusato di tradimento dalle brigate, e svolge controlli su alcune figure di spicco sia all'interno dell'Anp e di Fatah sia all'esterno dell'Autorità di Ramallah.
In un comunicato emesso venerdì scorso, il braccio militante del movimento ha quindi pubblicato i nomi degli uomini delle milizie di Abbas coinvolti nel posizionamento di telecamere e “cimici” che monitoravano alcuni politici palestinesi. I nomi dei responsabili, secondo le brigate, sono quelli di Ihsan an-Nadher, Bahaa Da'lush, Taleb Douglas, Zibad al-Moshahrawi. Omar Hammad, Naser al-Ashqar, Majdi Abu Rida, Bilal Abu Hamed, Mu'ayyid Ghanem, Anis Kashku, Ibrahim Dahbur, Taysir Nabhan e Isam Safi.
Questi “agenti” – affermano testualmente le brigate al-Aqsa – “hanno creato una rete di furti d'informazioni in alcuni luoghi chiave, tra i quali vi sono la sala riunioni del Comitato esecutivo dell'Olp, l'ufficio di Abbas, gli appartamenti del segretario generale alla presidenza at-Tayyib 'Abd ar-Rahim e di molte altre personalità importanti, alcune sedi della sicurezza, gli uffici del segretario generale del Fronte popolare 'Abd ar-Rahim Mulawwah e del suo omologo nel partito dell'Iniziativa nazionale Mustafa al-Barghuthi, e infine la casa del leader detenuto Marwan al-Barghuthi, dove il cellulare della moglie del politico era sottoposto ad intercettazioni”.