B'tselem: 'sei palestinesi uccisi per ogni israeliano'

An-Nasira (Nazareth) – Pal-Info. L'organizzazione umanitaria israeliana B'tselem ha pubblicato un report che confronta il numero di morti da parte israeliana e palestinese a partire dallo scoppio della seconda Intifada, il 29 settembre 2000.

Il report mostra che le forze di occupazione israeliane hanno ucciso 6.731 palestinesi, 3.171 dei quali al di sotto dei 18 anni. Più di sei palestinesi sono stati quindi uccisi per ogni caduto da parte israeliana, considerando che nello stesso periodo sono morti 1.083 israeliani.

Il numero di palestinesi che hanno perso la vita nonostante non fossero coinvolti in operazioni o scontri con l'esercito israeliano ha raggiunto la cifra di 2.996, mentre 2.193 sono morti in scontri con i soldati israeliani. Di 694 palestinesi non è stato possibile specificare le circostanze del decesso.

248 elementi della polizia palestinese di Gaza e 240 mujahidin sono stati inoltre uccisi nell'ultima guerra israeliana contro la Striscia di Gaza.

Nonostante l'alto numero di morti tra i palestinesi, i rappresentanti della destra israeliana alla Knesset invocano altre esecuzioni sommarie.

Michael Ben-Ari, del National Union Party (estrema destra), ha ad esempio dichiarato che “dall'affare Shalit abbiamo capito che un soldato è uguale a migliaia di terroristi morti (…) quindi uccidere 6.000 tra i nemici e i loro sostenitori vuol dire ucciderne una quantità appena sufficiente, trattandosi di una guerra contro un avversario violento”.

Ben-Ari ha quindi aggiunto che, per sradicare il “terrorismo”, occorrerebbe uccidere 500 – e non sei – palestinesi per ogni israeliano morto.

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