Carta di identità negata alle donne russe, mogli di cittadini palestinesi.

Dal nostro corrispondente.

Il ministro degli Esteri palestinese, Mahmoud Al-Zahar, ha inviato una lettera al suo

 partner russo, sottolineando le buone relazioni tra i due paesi e riconoscendo la solidarietà russa nei confronti del popolo palestinese e del suo diritto a vivere in uno stato indipendente con capitale Gerusalemme.

Al- Zahar ha poi menzionato il problema delle cittadine russe sposate con palestinesi: esse risiedono da anni con i loro mariti e i loro figli sul territorio palestinese, ma non riescono a ottenere la carta d’identità che viene rilasciata su permesso israeliano per i ricongiungimenti familiari.

 

E’ necessario precisare che da parecchi anni  il governo israeliano ha sospeso i permessi, nonostante le richieste che giungono in particolare da mogli e figli di cittadini palestinesi.

Nella sua lettera, il ministro Al-Zahar sottolinea che “la decisione del governo israeliano ha provocato una grande sofferenza psicologica a queste donne, perché senza documenti, quando escono dal Paese per far visita ai familiari in Russia, non possono più farvi ritorno. Quindi sono divise tra il rimanere a casa, per timore di non potervi più rientrare, e rivedere i loro familliari in patria. Ci sono pervenute varie richieste da parte di queste signore, a cui non abbiamo potuto dar seguito a causa dell’ostilità israeliana”.

E ha aggiunto: "Vi comunichiamo la sofferenza delle sorelle russe, auspicando che possiate riuscire a trovare un modo con la controparte israeliane per risolvere questa emergenza”.

 

 

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