“C’è una mano esterna dietro le esplosioni ad al-Skaykh Zawid”

300760_345x230Il CairoMa’an. Il presidente ‘Abd al-Fattah al-Sisi ha affermato che le operazioni di ieri nel Sinai sono state condotte da una mano esterna allo scopo di fiaccare la volontà degli egiziani e l’esercito, il quale rappresenta la colonna d’Egitto.

Parlando in televisione, dopo aver riunito il Consiglio Superiore delle forze armate, ha aggiunto che “i martiri d’Egitto sono caduti per il bene del paese”. Ha dunque dichiarato che l’Egitto sta affrontando una guerra per l’esistenza, e che il popolo egiziano resiste rimanendo in guardia, nonostante le sfide e i problemi.

“Noi rimaniamo saldi tendendo ad un unico obbiettivo, riportare l’Egitto alla sua naturale essenza, e anche di più. Ciò non sarà facile, ma di fronte alla sofferenza pagheremo tutti noi il prezzo della pazienza e del sangue”.

Quanto alle operazioni militari nel Sinai, al-Sisi ha precisato: “combattiamo il terrorismo da mesi, e abbiamo eliminato centinaia di terroristi”, affermando che il Sinai sarebbe diventato il covo del terrorismo e dell’estremismo, e ribadito che la battaglia nel Sinai si sta estendendo e non terminerà né in un mese, né in un anno.

Ha poi accennato alle misure prese dal Consiglio Militare e da quello della Difesa nazionale per fronteggiare il terrorismo, facendo inoltre riferimento alla decisione d’intervenire per porre fine nell’immediato al problema rappresentato dalla zona al confine con la Striscia di Gaza.

Ha infine concluso il suo discorso dicendo agli egiziani: “state calmi e abbiate fiducia in Dio e in voi stessi. Se Dio vorrà domani sarà migliore. Il nostro obbiettivo è costruire il benessere, non la distruzione.. Viva l’Egitto, viva l’Egitto”.

Traduzione di Michele Di Carlo