Centri estivi di addestramento a Gaza: non è più tempo di giocare

342843CGaza-Ma’an. I giovani partecipanti al campo estivo sono vestiti di rosso, colore simbolo del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, e hanno i volti coperti di vernice mimetica.

Strisciano sui gomiti trascinandosi tra polvere e sassi, sotto il filo spinato arrugginito.

Talae al-Awda, ovvero l’Avanguardia del Ritorno, è uno dei numerosi campi estivi nella Striscia di Gaza assediata, che nelle ultime settimane ha iniziato a offrire addestramento militare a decine di migliaia di palestinesi, alcuni dei quali hanno appena 14 anni.

I campi estivi sono organizzati ognuno da una diversa fazione politica, e Talae al-Awda è organizzato dall’ala militare del FPLP.

“Partecipiamo all’addestramento militare per essere preparati a proteggere la nostra patria e pronti a riprenderci la nostra terra, che è stata occupata nel 1948”, ha detto Saif al-Khalifa, una delle reclute più giovani.

Karam Arafat, amico di Saif e anche lui recluta, spera di diventare un leader come i suoi istruttori, e questo significa che è arrivato il momento di lasciarsi l’infanzia alle spalle.

“Se vuoi essere un leader, non c’è tempo per giocare”, ha detto Arafat.

“Crescere con il suono delle bombe” 

Gli attivisti per i diritti umani hanno condannato i campi di addestramento etichettandoli come militarizzazione forzata della società di Gaza nonché violazione dei diritti dell’infanzia.

Fadil Abu Hein, uno psicoanalista di Gaza, ha espresso la sua preoccupazione per i bambini che vengono forzati a fare cose per cui non sono psicologicamente preparati.

“Durante l’infanzia i bambini hanno bisogno di giocare, divertirsi, sentirsi felici e tutto ciò che aiuta a sviluppare il loro carattere dopo un anno scolastico stressante”, ha detto a Ma’an.

Tuttavia, la vita è stata difficile per tutti i residenti dell’enclave sulla costa, che negli ultimi sei anni  ha visto susseguirsi ben tre guerre devastanti con Israele.

Più di 2200 palestinesi, la maggior parte civili tra cui più di 500 bambini, sono stati uccisi nella guerra dello scorso anno.

Durante l’offensiva durata 55 giorni, circa 3500 palestinesi sono rimasti feriti, 219 scuole sono state danneggiate e 22 completamente distrutte.

In seguito, l’ONU ha dichiarato: “Non c’è un bambino che non sia stato in qualche modo colpito dal recente conflitto a Gaza: alcuni hanno sofferto di enuresi notturna, altri hanno avuto problemi ad addormentarsi, incubi, perdita di appetito e comportamenti violenti a scuola”.

Nella dichiarazione è emerso inoltre che metà della popolazione di Gaza (1,8 milioni) ha meno di 18 anni.

Il Supervisore generale del campo estivo del FPLP, Mahmoud al-Ras, ha dichiarato che il conflitto ha cambiato i bambini di Gaza, rendendoli mentalmente più maturi dei loro coetanei stranieri.

“Monitorando questi bambini ci siamo resi conto che sono diventati uomini più maturi perché cresciuti con il suono delle bombe e dei missili e guardando la resistenza contro l’occupazione a Gaza che ha causato molte vittime”, ha detto al-Ras.

“La resistenza è un diritto legittimo” 

Al campo estivo di Hamas, Talae al-Tahrir, ovvero l’Avanguardia della Liberazione, i giovani palestinesi indossano magliette nere con pantaloni neri, e i loro istruttori hanno i volti segnati dalle fatiche della guerra.

Uno degli istruttori, affiliato a Hamas, con una maschera sul volto, ha detto a Ma’an che il campo aiuta a promuovere valori positivi ai giovani di Gaza, allontanandoli da qualunque tentazione negativa.

“Se non investiamo in queste generazioni per il bene comune, qualcuno se ne approfitterà per scopi malvagi”, ha dichiarato.

“Gli dimostriamo che non siamo terroristi ma combattenti della resistenza che difendono la propria patria, religione e il popolo palestinese, e che questa è una questione religiosa e non riguarda partiti o fazioni politiche”.

Secondo lui 25.000 palestinesi, dai 14 ai 55 anni, hanno preso parte al campo quest’anno.

L’istruttore dal volto coperto ha poi affermato che Talae al-Tahrir ha addestrato i partecipanti alla “guerriglia urbana” tramite tunnel, difesa personale e civile. Ai partecipanti è stato inoltre insegnato a usare diversi tipi di armi e come spostarsi tra bunker e barricate.

Uno degli obiettivi principali del campo, ha aggiunto l’istruttore, è rafforzare i giovani contro i possibili tentativi dell’intelligence israeliana di reclutarli come informatori.

La condotta di Hamas durante la guerra della scorsa estate è stata esaminata da un’inchiesta di una Commissione ONU, che ha stabilito di aver raccolto “prove credibili” di crimini di guerra commessi sia da parte di Israele che della Palestina.

Tuttavia il rapporto è stato accolto positivamente da Hamas, che ha giurato di collaborare con la Corte Penale Internazionale, ritenendo le possibili udienze in tribunale un modo di ottenere giustizia e di indagare su quella che ha definito una “battaglia legale” con Israele.

Uno degli organizzatori del Talae al-Awda del FPLP, ha dichiarato che l’obiettivo del campo è di “ribadire che la resistenza è un diritto sacrosanto, e che i combattenti le cui case sono state colpite durante le guerre a Gaza non saranno emarginati nelle loro comunità”.

Traduzione di Giovanna Niro