Centro Al-Mizan, aprile: 59 palestinesi uccisi. Oltre 110 feriti

Gaza – Infopal

Il Centro palestinese per la difesa dei diritti dell’uomo, "Al-Mizan", ha dichiarato che l’escalation degli attacchi delle forze di occupazione contro la Striscia di Gaza assediata hanno provocato in neanche un mese – dal 1° al 26 di aprile – ben 59 vittime, di cui 15 bambini, e 110 feriti.

Da gennaio i morti sono saliti a 340.

In un comunicato stampa di cui il corrispondente di Infopal.it ha ricevuto copia, "Al-Mizan" ha condannato l’utilizzo, crescente, delle punizioni collettive contro la Striscia di Gaza, tra cui il mancato o ridotto rifornimento di carburante.

Tali pratiche violano le leggi internazionali che chiedono la tutela dei civili in paesi sotto occupazione o in guerra.

Il Centro ha precisa che il diritto internazionale obbliga la forza occupante a garantire i bisogni basilari della popolazione civile: "la mancata ottemperanza di queste leggi rappresenta una grave violazione dei diritti dell’uomo e costringe la comunità internazionale a fermare tali pratiche, intervenendo per garantire la protezione dei civili".

"Al-Mizan" ha spiegato che l’assedio israeliano ha paralizzato la vita pubblica e privata nella Striscia, compresa l’istruzione, la sanità, il lavoro, l’agricoltura, il commercio, il trasporto e la comunicazione, e le organizzazioni governative e private.

Crisi del carburante

Il Centro ha riferito di aver osservato il blocco quasi totale del transito dei mezzi di trasporto interni, con grave danno per la vita quotidiana del milione e mezzo di abitanti della Striscia.

E ha confermato che le autorità di occupazione hanno portato avanti azioni continue e graduali, senza sollevare clamore internazionale, portando la situazione alla tragedia attuale: ormai, per feriti e malati è diventato molto difficile raggiungere gli ospedali, poiché le ambulanze hanno poco carburante, che utilizzano solo per i casi più gravi. La paralisi del movimento delle ambulanze è accompagnata dall’aumento delle aggressioni israeliane e del numero delle vittime.

Il Centro ha inoltre dichiarato che nei mercati mancano le verdure, nonostante la Striscia riesca a coprire il fabbisogno locale, e, in passato, addirittura vendesse prodotti in Cisgiordania e in Israele. Ora, senza benzina per auto e furgoni, le merci non possono transitare: i prezzi dei vegetali sono alle stelle e, a causa della crisi, della disoccupazione dilagante, della povertà, la maggioranza della popolazione non se li può più permettere.

La quantità totale di carburante erogata da Israele alla Striscia durante il mese di aprile non ha superato quella sufficiente per soli tre giorni, escluso il diesel industriale utilizzato per far funzionare il generatore di corrente elettrica.

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