Centro protesi palestinese fornisce nuovi arti ai palestinesi feriti da Israele

Gaza-MEMO. Tecnici palestinesi di costruzione di protesi hanno lavorato duramente per creare degli arti per gli abitanti di Gaza che hanno subito amputazioni a seguito della loro partecipazione alla Grande Marcia del Ritorno.

Le competenze che hanno accumulato nel corso degli anni, a seguito dei ripetuti attacchi israeliani contro la Striscia, li hanno probabilmente fatti diventare più efficienti delle loro controparti all’estero.

Circa 160 di coloro rimasti feriti durante le proteste hanno perso uno o più arti, secondo quanto rivelato dalle statistiche del ministero della Sanità. Questo è uno degli attacchi dell’occupazione contro i manifestanti in cui vengono usate munizioni letali ed esplosivi che fanno sì che frammenti entrino nei corpi, lacerando articolazioni e organi.

L’Artificial Limbs and Polio Center (ALPC) di Gaza venne fondato nel 1974 ed opera con il supporto tecnico della Croce Rossa Internazionale. Il suo direttore Lotfi Mousa ha affermato che la Striscia di Gaza ha sviluppato un centro avanzato che sta migliorando giorno dopo giorno.

Il centro si occupa di arti superiori ed inferiori, ha continuato, e fornisce un accompagnamento, mentre i tecnici devono valutare il paziente, prendendo in considerazione dove si trova l’amputazione e il tipo di fisico, e seguirlo per alcuni mesi. Ciò consente di creare un programma di riabilitazione specifico per il paziente, una volta che la protesi è stata creata e posizionata.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.