Chi è Mohammad Dahlan?

Chi è Mohammad Dahlan?

 

Arjan El Fassed

The Economic Intifada, 20/12/2006

 

Alcuni hanno chiamato Mohammad Dahlan il Palestinese Ahmad Chalabi, perché stando a quanto si dice, negoziò con gli Stati Uniti e Israele in merito alla presa di controllo su Gaza dopo il piano di disimpegno unilaterale degli israeliani dell’agosto del 2005.

Nell’aprile del 2002 sotto testimonianza prima del Knesset Foreign Affairs e del Comitato della Difesa, il Ministro della Difesa Benjamin Ben-Eliezer aveva detto che aveva offerto il controllo della Striscia di Gaza a Dahlan. In cambio, Dahlan, che aveva il controllo della più importante forza militare sulla Striscia di Gaza, sarebbe stato obbligato a garantire una completa tregua lungo il confine. Credeva di essersi avvicinato ad un primo accordo nell’incontro del gennaio del 2004 a Roma con gli alti ufficiali militari di Israele e dello Shin Bet per controllare Hamas, ed effettivamente fu coinvolto nei successivi negoziati con gli israeliani.

 

Oggi, Dahlan è diventato il portavoce di una parte di Fatah dal momento che la violenza è aumentata tra Hamas e Fatah. Nella scorsa settimana è ritornato a tutti gli effetti all’interno dell’Anp di Mahmoud Abbas. Sempre la scorsa settimana, Hamas ha accusato Dahlan di architettare un attentato omicida ai danni del primo ministro Ismail Haniyah del partito di Hamas. Haniyah stava ritornando dalla sua visita in Medio Oriente in cui aveva messo in rilievo il bisogno di fondi per i palestinesi sotto occupazione, e ottenuto una promessa da parte del governo siriano di rilasciare tutti i palestinesi nelle loro carceri, quando scoppiò il caos. 

La situazione al confine egiziano di Gaza era tesa, poiché non era stato aperto abbastanza a lungo il varco, per quelle migliaia di persone che aspettavano su entrambi i lati. Gli israeliani avevano chiuso il confine quando Haniyah aveva provato prima a entrare con l’intento portare dentro aiuti, proibiti dall’embargo economico e politico degli USA, imposto dopo che Hamas vinse le elezioni parlamentari nel gennaio 2006.

 

Dahlan ha iniziato una visita per le città palestinesi questa settimana per raccogliere consensi per Fatah, ma non ha avuto un grande successo.

Il 17 dicembre, mentre visitava il campo rifugiati Jenin, dei cecchini spararono in aria in direzione della sua scorta, urlandogli fino a quando riuscì a scappare in fretta e furia. Dahlan accusò Hamas di aver causato l’uccisione di tre bambini nella Città di Gaza e disse che Hamas “non ha nessun programma politico, lasciando il popolo palestinese nella condizione in cui hanno vissuto fin da quando questo governo ha la responsabilità.”

 

Intanto gli Stati Uniti stavano accelerando i trasferimenti delle loro armi a Fatah, attraverso Israele. Dahlan è ora al comando della campagna armata contro Hamas dai quartier generali presidenziali a Ramallah.

 

Dahlan è stato un membro fondatore di Shabiba, l’associazione giovanile di Fatah. Nel 1994, capeggiò le note Forze di Sicurezza Preventiva a Gaza.

E’ conosciuto per avere buoni contatti con la leadership egiziana e l’amministrazione statunitense, attraverso i suoi legami con la CIA. Dahlan ha messo su una forza di almeno 20 000 uomini e ricevuto aiuti dagli ufficiali della CIA per l’addestramento. 

Jibril Rajoub, un altro uomo di fiducia di Fatah, è acerrimo rivale di Dahlan. Dahlan e Rajoub sono stati entrambi catturati da Israele durante la prima Intifada. Sotto Oslo diventarono rispettivamente capi dei Servizi di Sicurezza Preventivi a Gaza e della West Bank. A quel tempo erano entrambi visti come pragmatisti, rappresentanti di una nuova generazione di palestinesi che avrebbe potuto vivere con Israele.

 

Sia Dahlan sia Rajoub sono stati coinvolti in scandali finanziari e violazioni dei diritti umani. Dahlan ha lavorato con le autorità israeliane per dare manforte ai gruppi oppositori, anche molto più importanti di Hamas, arrestando migliaia di membri. Dahlan era al comando quando le sue Forze di Sicurezza Preventiva arbitrariamente arrestarono centinaia di palestinesi. I primi violenti scontri tra le sue forze e i dimostranti esplosero il 18 novembre 1994. Il sacrificio di almeno quindici morti e centinaia di feriti sollevarono preoccupanti obiezioni per quanto riguarda le sue truppe.

 

Nel corso degli anni, le forze di Dahlan sono state coinvolte in diversi atti di violenza e intimidazione contro critici, giornalisti e membri dei gruppi oppositori, principalmente di Hamas, avendoli imprigionati senza formale accusa per settimane o mesi. Un certo numero di prigionieri morì in circostanze sospette durante o dopo l’interrogatorio delle forze di Dahlan.

 

Nel 1996, le truppe di Dahlan sono state coinvolte in massicci e arbitrari arresti di oppositori di Fatah. La maggior parte degli arrestati non sono mai stati accusati di un qualche reato o imputati in un proces
so. Tortura e trattamenti aggressivi condotti delle sue forze avvenivano regolarmente durante l’interrogatorio provocando molti morti.

 

Nel 2000, Dahlan partecipò ai negoziati di Camp David e i capi di Israele cominciarono a considerarlo come uno con cui fare affari. Come capo di una delle maggiori organizzazioni di sicurezza palestinesi, Dahlan ha anche negoziato con gli ufficiali di Israele per cercare di istituire una tregua, dopo che era scoppiata la seconda Intifada, nel settembre 2000.

 

Nel 2001 irritò l’ex presidente palestinese Yasser Arafat esprimendo il suo malcontento riguardo la mancanza di una coerente politica durante l’insurrezione. Dahlan diede le dimissioni nel giugno del 2002 in seguito ai disaccordi con Arafat sulle riforme da attuare nei confronti dell’Anp. Tentò di raccogliere consensi per una sfida elettorale contro Arafat, ma si fermò, quando l’amministrazione Bush pretese un cambiamento ai vertici dell’Anp, nel luglio dello stesso anno. Prima delle sue dimissioni, nel giugno del 2002, Dahlan era un assiduo membro del gruppo dei negoziati per questioni di sicurezza.

 

Nel marzo e nell’aprile del 2002 Dahlan era uno della “Banda dei 5”, che guidavano l’Anp durante l’assedio del quartier generale di Arafat a Ramallah. Sebbene Arafat conservò il potere e nominò Dahlan Consigliere per la Sicurezza Nazionale nel luglio del 2002, egli rassegnò le dimissioni tre mesi più tardi lamentando la mancanza di autorità e di organizzazione nell’Anp. Contro i desideri di Arafat, Mahmoud Abbas, poi diventato primo ministro, indicò Dahlan come Ministro degli Interni, ma quando Abbas si dimise, Dahlan fu lasciato fuori dal nuovo governo appena formato.

 

Dopo essere stato escluso dall’Anp, Dahlan iniziò a raccogliere consensi dai sottoufficiali di Fatah e gli ufficiali istituzionali del Servizio di Sicurezza Preventiva in risposta ad una effettiva mancanza di riforme democratiche riguardo i capi di Fatah.

 

Nel 2004, Dahlan era la forza portante dietro le agitazioni a Gaza in seguito alla nomina del nipote di Yasser Arafat, Mousa Arafat, largamente accusato di corruzione, come capo delle forze di polizia di Gaza. Qualcuno pensò anche che questa nomina fosse un deliberato passo per indebolire la posizione di Dahlan prima del processo di liberazione sulla Striscia di Gaza e causò numerose proteste di massa.

 

Dahlan è ritornato in prima linea nella politica e nel campo delle operazioni di sicurezza questa settimana. E’ apparso in un incontro con il Segretario di Stato americano Condoleezza Rice a Gerico, e nei vari incontri con i ministri degli Affari Esteri dell’Unione Europea, Javier Solana e della Germania. Sembra che i leader mondiali pensino che Dahlan sia la persona giusta con cui trattare.

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