Cisgiordania: 2 palestinesi uccisi dalle forze israeliane. Proteste contro il coordinamento tra Anp e esercito di occupazione

Cisgiordania-Ma’an e Quds Press. All’alba di domenica 22 giugno, due palestinesi sono stati uccisi da soldati israeliani a Nablus e Ramallah, durante scontri scoppiati a seguito di incursioni dell’esercito di occupazione.

Nell’ultima settimana, l’esercito di Israele ha ucciso cinque palestinesi e sequestrati 370.

Le vittime di domenica sono Ahmad Said Suod Khalid, 27 anni, del campo profughi di al-Ein, a Nablus, e Mahmoud Ismail Atallah Tarifi, 30 anni, di Ramallah.

I soldati hanno sparato contro Khalid quattro proiettili, mentre il giovane, che secondo le testimonianze, era un disabile psichico, si stava dirigendo in moschea, per la preghiera dell’alba.

A Ramallah, Mahmoud Ismail Atallah è stato trovato morto sul tetto di un edificio commerciale, di fronte a un altro palazzo dove sono appostati cecchini israeliani. E’ probabile che un cecchino gli abbia sparato. L’uomo è morto dissanguato.

Continuano da una oltre una settimana le incursioni israeliane contro città e villaggi della Cisgiordania, irruzioni all’alba nelle case e nei sobborghi, e gli arresti di massa. La scusa ufficiale è la ricerca di tre giovani coloni scomparsi giovedì 12 giugno dall’insediamento illegale di Gush Etzion.

A Ramallah, dieci palestinesi sono rimasti feriti a seguito di scontro con i soldati israeliani.  Dopo il ritiro delle forze israeliane, alcuni cittadini hanno attaccato una stazione di polizia dell’Autorità nazionale palestinese, per protestare contro il coordinamento di “sicurezza” con le forze di occupazione. Il presidente Mahmoud Abbas sta dando sostegno alla campagna israeliana per ritrovare i tre coloni scomparsi, ma la popolazione palestinese contesta e condanna tale cooperazione, che si sta rivelando estremamente violenta e una punizione collettiva.