Cisgiordania, inarrestabili le violenze di gang di coloni e soldati contro i palestinesi

Cisgiordania – Pal-Info, InfoPal. Fonti d'informazione israeliane con il quotidiano “Yedioth Ahronoth” hanno riportato una notizia che dà luogo a inquietanti scenari per i prossimi giorni.

“I coloni israeliani stanno organizzando marce e manifestazioni di ampia portata domani, martedì 20 settembre, contro i cittadini palestinesi nella Cisgiordania occupata”.

Annunciando questi eventi, i coloni hanno fatto sapere di essere pronti ad aprire il fuoco contro i palestinesi nel caso di minaccia o qualora dovessero avvicinarsi alle colonie.

Alla marcia hanno dato il titolo “Per il controllo di terra palestinese” e hanno pianificato di raggiungere le sedi dell'esercito israeliano, mentre altre marce sono attese a Tell er-Rabi' (Tel Aviv) – quest'ultima indetta dagli estremisti di destra israeliani – e presso altre colonie israeliane come Betel (al-Quds/Gerusalemme), Kiriyat Arba' e Har Manoach (al-Khalil/Hebron).

“Porteremo la lotta all'interno delle aree dell'Autorità palestinese (Anp)”, hanno affermato alcuni esponenti dei coloni israeliani, ufficializzando l'intenzione di rispondere all'iniziativa palestinese per il voto alle Nazioni Unite.

Un gruppo di estremisti tra i coloni, auto-definitosi “i giovani delle colline”, guidati da Meir Bartel minaccia “l'annessione totale di terra in risposta al voto all'Onu“.

“Organizzeremo manifestazioni di protesta per dimostrare che questa terra appartiene al popolo di Israele”.

Parallelamente a queste notizie – preludio di una cronaca fitta di incidenti e previsioni di fatti di violenza – lo scorso fine settimana è stato segnato da continui atti di violenza dei coloni contro la popolazione palestinese occupata.

La settimana è iniziata con altrettante storie di violenza dei coloni israeliani.

Questa mattina, a Bourin, (Nablus) coloni armati hanno aperto il fuoco contro l'abitazione del palestinese Sa'id an-Najjar. Non si riportano feriti, ma danni all'edificio.

“Nel villaggio di 'Awarta, una quindicina di coloni – stando al racconto di testimoni oculari – hanno tentato di invadere la comunità palestinese, per essere respinti dai residenti”.

Ghassan Douglas, responsabile Anp per il monitoraggio delle attività coloniali nel nord della Cisgiordania occupata, ha confermato questi ultimi fatti di cronaca, affermando che “l'aumento nella frequenza di questi attacchi è dovuto al fatto che i coloni dispongono di armi consegnate loro dall'esercito d'occupazione israeliano”.

Proprio a Nablus, le scorse settimane erano stati formati alcuni gruppi di volontari per fornire un servizio di controllo e protezione agli ingressi delle comunità palestinesi.

Similmente a quell'iniziativa, anche ad Hebron oggi è stata creata una sala operativa straordinaria composta da giovani volontari, internazionali, ma anche avvocati e giornalisti.
'Isa 'Amr, coordinatore del gruppo di giovani contro gli insediamenti israeliani ha fatto sapere che questo organo opererà in tutta la zona di Hebron, non essendoci qui un'area meno vulnerabile delle altre agli attacchi dei coloni israeliani.

Hebron, infatti, è circondata completamente da insediamenti e avamposti coloniali israeliani, mentre il centro cittadino è un luogo fantasma abitato da entrambi: palestinesi ai piani inferiori e coloni israeliani su quelli superiori.

Dal monitoraggio, si passerà al trasferimento di testimonianze degli abusi dei coloni a gruppi per i diritti umani internazionali.

Domenica mattina, gruppi di ebrei scortati da militari e poliziotti israeliani sono entrati da porta al-Mughrabi, a Gerusalemme, disposti in file fino a raggiungere la moschea di al-Aqsa.

Nessuno crede alla notizia della propaganda israeliana secondo la quale “si è trattato di una visita nell'ambito di un programma turistico rivolto a ebrei dall'estero”. Le fonti palestinesi hanno così commentato: “Tra di essi si celano i coloni pronti a creare scompiglio tra la comunità palestinese gerosolimitana”.

Dal governo della Striscia di Gaza è stata chiesta l'immediata formazione di un gruppo per il controllo e la protezione dell'area sacra.

Sempre domenica, il giovane palestinese Ahmed 'Abdel Fattah è stato investito deliberatamente da un colono. E' accaduto nell'area di Salfit, da dove proviene la vittima (villaggio di Jima'een). Fonti medico-ospedaliere hanno fatto sapere che le condizioni di 'Abdel Fattah sono stabili, ma che il ragazzo non è fuori pericolo di vita.

Nell'arco di poche ore, un episodio simile è accaduto a sud della Cisgiordania occupata ai danni di Mahmoud 'Adwah Sabarnah, 36enne che si recava nella fabbrica di pietre dove lavora. Sulla strada principale di Beit Ummar (Hebron Nord) l'uomo è stato preso a sassi dai coloni, ha riportato contusioni su tutto il corpo ed è stato soccorro d'urgenza all'ospedale statale provinciale.

Sabato sera, un gruppo di coloni israeliani appostati sulla strada per Yanoun, dove erano stazionati anche i militari dell'esercito, hanno fermato e rapito un palestinese che viaggiava sulla propria automobile.

Il cittadino palestinese, residente nel villaggio di 'Aqarbah (Nablus Sud), è stato costretto a scendere dall'abitacolo dell'auto ed è stato portato via dai coloni verso una località sconosciuta.

La famiglia del palestinese scomparso ha rilasciato parole di condanna per l'inerzia dei soldati israeliani considerati “responsabili per la vita del proprio familiare”.

L'area di Nablus è stata presa d'assalto in maniera massiccia e particolarmente preoccupante, nelle ultime settimane: moschee incendiate, slogan razzisti e intimidatori rivolti ai cittadini palestinesi, e continue aggressioni a persone e proprietà.

Tutto questo avviene nell'ambito della campagna di vendetta preannunciata dai coloni israeliani per la decisione dell'Autorità palestinese di chiedere alle Nazioni Unite il riconoscimento internazionale dello Stato palestinese.

Sempre sabato, nell'area di Jenin, terreni palestinesi coltivati sono stati incendiati nel villaggio di Seelat ad-Dhaher.
Testimoni oculari hanno riferito dell'arrivo nei campi palestinesi di 15 coloni israeliani scortati dai militari.
“Hanno gettato materiale incendiario sui raccolti e, immediatamente, le fiamme si sono propagate sui campi di grano.
Poco dopo l'azione, sono giunti sul posto i vigili del fuoco che hanno tentato di spegnere le fiamme già molto estese”.

Nella stessa area, il giorno prima alcuni coloni avevano tentato di rapire un giovane pastore palestinese che era riuscito a mettersi in salvo scappando via.

Sono i coloni israeliani che, dal 2005, anno in cui l'insediamento israeliano di Homesh fu evacuato, tentano con frequenza di farvi ritorno.

http://www.palestine-info.info/ar/default.aspx?xyz=U6Qq7k%2bcOd87MDI46m9rUxJEpMO%2bi1s7NtrV1a4W3g3nOPCeG%2fv%2bI9PeEHWXb4OvkvF19bzOZTygn4ZlFuZzOlRMXMgTt82GuvNOA2lxPF1WsKLR4oe6%2fLkuhZncKj8A4GWF2vRBqrw%3d

http://www.palestine-info.co.uk/en/default.aspx?xyz=U6Qq7k%2bcOd87MDI46m9rUxJEpMO%2bi1s7jkeC2mQOAJ2r1rycoAMy%2bvLJiG8OOAtsiXhbWD69TULR6VrM%2bqD4tsj3970eDVmEqOX%2bqtp27c1gid3ue4AO5wLuynK5o%2fW23bisfs%2fY%2bbU%3d

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